Testa: rimborsi benzina ai dipendenti
Sindacati e associazioni contrari: "Togliete quel beneficio anche agli assessori"
PESCARA. E' polemica dopo i dati pubblicati dal Centro sui rimborsi benzina pagati agli assessori e ai consiglieri della Provincia. Sono tante le richieste giunte ieri di abolire questo privilegio, riservato solo alla casta dei politici per gli spostamenti dal Comune di residenza a Pescara e ritorno. Un benefit costato all'ente 49mila euro negli ultimi 15 mesi, tra il 2011 e l'inizio di quest'anno.
Il presidente Guerino Testa ha giustificato i rimborsi richiesti dai suoi assessori residenti fuori Pescara, ricordando che sono previsti da una legge nazionale. Ne beneficiano anche amministratori di Regioni, delle altre Province italiane e i parlamentari. «Facciamo un'altra legge per dare il rimborso anche ai dipendenti», dice provocatoriamente il presidente. Ma sindacati e rappresentanti di varie categorie non la pensano così. C'è chi sostiene che sia necessario ridurre questo privilegio e chi, invece, pensa sia indispensabile cancellarlo, soprattutto in questo periodo di sacrifici.
«Bisognerebbe stabilire un criterio che valga per tutti e non solo per gli assessori», afferma il segretario generale della Cgil Paolo Castellucci, «i dipendenti che vanno al lavoro o che vengono trasferiti in altre sedi non ricevono i rimborsi della benzina. Il privilegio dei politici mi sembra fuori luogo, soprattutto in questo periodo di crisi».
«Alcune cose anomale come questa andrebbero cambiate», prosegue Castellucci, «i residenti fuori Pescara, quando vengono eletti, sanno sin dall'inizio di doversi spostare per raggiungere l'ente, ma nessuno è obbligato a fare il politico».
Dello stesso avviso il segretario dell'Adiconsum Alberto Corraro. «Sarebbe bene iniziare a ridurre gradualmente i privilegi nelle Regioni, nelle Province e nei Comuni», spiega, «la Provincia di Pescara dovrebbe cominciare un percorso per l'abolizione dei rimborsi benzina, ciò che prendono di stipendio gli assessori è più che sufficiente per coprire le eventuali spese sostenute durante il loro mandato».
«Bisogna cominciare a pensare di calmierare questi costi degli enti pubblici», osserva il direttore della Confesercenti Gianni Taucci, «è opportuno che anche in Provincia si adottino politiche di risparmio. I lavoratori non percepiscono rimborsi benzina per andare a lavorare, non vedo perché debbano riceverli i politici, tra l'altro, in un periodo in cui diversi cittadini non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese».
«Il problema è capire se agli assessori spettano o no questi rimborsi», avverte il presidente della Camera di commercio Daniele Becci, «la politica in questi ultimi tempi ha costruito percorsi favorevoli, è indubbio che cose del genere diano fastidio all'opinione pubblica, ma sono previste dalla legge. Non è, quindi, reato ricevere rimborsi». «Anche alla Camera di commercio è previsto un meccanismo del genere per i componenti della giunta che abitano fuori Pescara», rivela Becci, «ma posso dire che negli ultimi nove mesi, cioè da quando mi sono insediato alla presidenza, nessuno ha fatto richieste di rimborsi».
Alla Provincia, invece, sono sei, su un totale di otto, gli assessori che ricevono regolarmente ogni mese i rimborsi. Quello che ha ottenuto di più finora è stato Angelo D'Ottavio, residente a San Valentino. Secondo i dati dell'ente, sono stati pagati viaggi per 15mila euro in quindici mesi, con una media di mille euro al mese. «Non mi risulta di aver ricevuto tutti questi soldi», ribatte l'assessore, «comunque sia, sono rimborsi che riguardano le spese sostenute durante gli spostamenti per lavoro. Vado spesso in giro per i Comuni della provincia e lo faccio con la mia auto, si può vedere dal Telepass. Adesso sono in Croazia, insieme al mio collega Valter Cozzi, per un progetto sulla mobilità sostenibile. Anche in questo caso, sono partito con la mia macchina. Io sono l'assessore che si muove più di tutti».
Simile la versione fornita da un altro assessore che percepisce regolarmente i rimborsi dalla Provincia, Mario Lattanzio, residente a Popoli. Ha ricevuto quasi 8mila euro in quindici mesi. «La legge sui rimborsi non l'ho fatta io», sottolinea, «vado in giro spesso con la mia auto per lavoro in tutti i paesi della provincia e non sempre chiedo i rimborsi. Ma non mi va di apparire come un miracolato in questo periodo di crisi. Piuttosto, vorrei che si andasse a vedere ciò che succedeva con i rimborsi spese prima del 2009, con la precedente amministrazione».
In proposito, il presidente Testa ci ha tenuto a ricordare gli sforzi fatti dalla sua giunta per ridurre le spese superflue del passato. «Questa giunta», evidenzia, «si è contraddistinta per aver tagliato le spese dello staff, per aver tagliato di 3 milioni le spese per il personale e per aver affrontato in maniera radicale alcune problematiche che si trascinavano da anni, come ad esempio nella scuola».
«Siamo una Provincia modello in Europa per quanto riguarda la politica adottata nel campo delle energie rinnovabili», conclude Testa, «certo, sono tra i primi a dire che la spesa pubblica va contenuta, ma bisogna evitare di fare facile demagogia e ricordare le responsabilità di chi amministra, mettendo in evidenza i risultati che l'ente raggiunge».
Il presidente Guerino Testa ha giustificato i rimborsi richiesti dai suoi assessori residenti fuori Pescara, ricordando che sono previsti da una legge nazionale. Ne beneficiano anche amministratori di Regioni, delle altre Province italiane e i parlamentari. «Facciamo un'altra legge per dare il rimborso anche ai dipendenti», dice provocatoriamente il presidente. Ma sindacati e rappresentanti di varie categorie non la pensano così. C'è chi sostiene che sia necessario ridurre questo privilegio e chi, invece, pensa sia indispensabile cancellarlo, soprattutto in questo periodo di sacrifici.
«Bisognerebbe stabilire un criterio che valga per tutti e non solo per gli assessori», afferma il segretario generale della Cgil Paolo Castellucci, «i dipendenti che vanno al lavoro o che vengono trasferiti in altre sedi non ricevono i rimborsi della benzina. Il privilegio dei politici mi sembra fuori luogo, soprattutto in questo periodo di crisi».
«Alcune cose anomale come questa andrebbero cambiate», prosegue Castellucci, «i residenti fuori Pescara, quando vengono eletti, sanno sin dall'inizio di doversi spostare per raggiungere l'ente, ma nessuno è obbligato a fare il politico».
Dello stesso avviso il segretario dell'Adiconsum Alberto Corraro. «Sarebbe bene iniziare a ridurre gradualmente i privilegi nelle Regioni, nelle Province e nei Comuni», spiega, «la Provincia di Pescara dovrebbe cominciare un percorso per l'abolizione dei rimborsi benzina, ciò che prendono di stipendio gli assessori è più che sufficiente per coprire le eventuali spese sostenute durante il loro mandato».
«Bisogna cominciare a pensare di calmierare questi costi degli enti pubblici», osserva il direttore della Confesercenti Gianni Taucci, «è opportuno che anche in Provincia si adottino politiche di risparmio. I lavoratori non percepiscono rimborsi benzina per andare a lavorare, non vedo perché debbano riceverli i politici, tra l'altro, in un periodo in cui diversi cittadini non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese».
«Il problema è capire se agli assessori spettano o no questi rimborsi», avverte il presidente della Camera di commercio Daniele Becci, «la politica in questi ultimi tempi ha costruito percorsi favorevoli, è indubbio che cose del genere diano fastidio all'opinione pubblica, ma sono previste dalla legge. Non è, quindi, reato ricevere rimborsi». «Anche alla Camera di commercio è previsto un meccanismo del genere per i componenti della giunta che abitano fuori Pescara», rivela Becci, «ma posso dire che negli ultimi nove mesi, cioè da quando mi sono insediato alla presidenza, nessuno ha fatto richieste di rimborsi».
Alla Provincia, invece, sono sei, su un totale di otto, gli assessori che ricevono regolarmente ogni mese i rimborsi. Quello che ha ottenuto di più finora è stato Angelo D'Ottavio, residente a San Valentino. Secondo i dati dell'ente, sono stati pagati viaggi per 15mila euro in quindici mesi, con una media di mille euro al mese. «Non mi risulta di aver ricevuto tutti questi soldi», ribatte l'assessore, «comunque sia, sono rimborsi che riguardano le spese sostenute durante gli spostamenti per lavoro. Vado spesso in giro per i Comuni della provincia e lo faccio con la mia auto, si può vedere dal Telepass. Adesso sono in Croazia, insieme al mio collega Valter Cozzi, per un progetto sulla mobilità sostenibile. Anche in questo caso, sono partito con la mia macchina. Io sono l'assessore che si muove più di tutti».
Simile la versione fornita da un altro assessore che percepisce regolarmente i rimborsi dalla Provincia, Mario Lattanzio, residente a Popoli. Ha ricevuto quasi 8mila euro in quindici mesi. «La legge sui rimborsi non l'ho fatta io», sottolinea, «vado in giro spesso con la mia auto per lavoro in tutti i paesi della provincia e non sempre chiedo i rimborsi. Ma non mi va di apparire come un miracolato in questo periodo di crisi. Piuttosto, vorrei che si andasse a vedere ciò che succedeva con i rimborsi spese prima del 2009, con la precedente amministrazione».
In proposito, il presidente Testa ci ha tenuto a ricordare gli sforzi fatti dalla sua giunta per ridurre le spese superflue del passato. «Questa giunta», evidenzia, «si è contraddistinta per aver tagliato le spese dello staff, per aver tagliato di 3 milioni le spese per il personale e per aver affrontato in maniera radicale alcune problematiche che si trascinavano da anni, come ad esempio nella scuola».
«Siamo una Provincia modello in Europa per quanto riguarda la politica adottata nel campo delle energie rinnovabili», conclude Testa, «certo, sono tra i primi a dire che la spesa pubblica va contenuta, ma bisogna evitare di fare facile demagogia e ricordare le responsabilità di chi amministra, mettendo in evidenza i risultati che l'ente raggiunge».
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