PESCARA
Tre palazzine a rischio crollo: dopo 5 anni è iniziato l’abbattimento / VIDEO
Da oggi la demolizione degli stabili di via Lago di Borgiano. Appello dell’Ater agli inquilini delle case popolari attigue: «Chiudete le finestre, non uscite sui balconi»
PESCARA. Al via l’abbattimento dei tre palazzi in via Lago di Borgiano considerati da anni a rischio crollo. La Rad Service di Gubbio (Perugia) ha iniziato dal civico 14. Gli altri due edifici interessati sono il 18 e il 22: tutti e tre sono inagibili da 5 anni, quando 84 famiglie sono state allontanate dagli appartamenti che occupavano a Villa del Fuoco e sono state sistemate altrove. Le case in cui vivevano, emerse nell’aprile del 2017, erano state realizzate con cemento scarso e con pochi ferri, peraltro lesionati dal terremoto del 2016 e del 2017, per cui quegli alloggi andavano abbandonati immediatamente.
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Alla fine di giugno di quest’anno ha preso il via l’intervento da 1 milione 350mila euro per buttare giù i tre palazzi, in una zona contrassegnata dal degrado e dove i residenti per bene chiedono più attenzione da parte delle istituzioni. L’operazione è dell’Ater, proprietaria degli edifici, presieduta da Mario Lattanzio, ed è possibile «grazie ai fondi Cipe e all’impegno della Regione», come sottolinea proprio Lattanzio ricordando le fasi seguite fino ad oggi. I lavori durano 180 giorni.
La demolizione viene eseguita con delle attrezzature particolari, partendo dai piani alti degli edifici. Per fare in modo che tutto avvenga in sicurezza i residenti negli stabili attigui devono rimanere all’interno dei loro alloggi che sono attaccati a questi palazzi «evitando di uscire su balconi e chiudendo le finestre, oppure», si legge nell’avviso ai condomini, «dovranno allontanarsi da casa nel tempo strettamente necessario per procedere al distacco parziale della struttura.
Lo spazio oggi occupato dagli edifici inagibili sarà trasformato: ospiterà una piazza con una fontana e aree verdi, come previsto da un progetto del Comune, sempre grazie ai fondi del Cipe (in questo caso pari a 2 milioni e 300 mila euro) che saranno utilizzati anche per intervenire nei palazzetti sportivi della zona. E sono fondi Cipe anche quelli che l’Ater utilizzerà per portare avanti un altro progetto che cambierà il volto della zona: quello per abbattere il Ferro di cavallo, il complesso popolare di via Tavo che si sta provvedendo a svuotare.