La Virtus Lanciano vince e rivede la salvezza
Successo firmato da Mammarella e Oshadogan, superato il Taranto in classifica. |
LANCIANO. La Virtus Lanciano che vince, toh chi si rivede! Era scomparsa dal primo marzo scorso (2-0 al Pescara, sempre al Biondi), è riapparsa nel recupero contro il Taranto e si è materializzata con lo stesso punteggio. Il trait d’union si chiama Carlo Mammarella: nel derby ha messo al sicuro i tre punti e ieri ha sbloccato il risultato, sempre su punizione. Sul sinistro magico del jolly di San Giovanni Teatino i frentani hanno costruito il successo che permette di continuare a inseguire la salvezza.
Vittoria meritata e sorpasso in classifica: la Virtus Lanciano ha lasciato la zona play out e si è messa alle spalle sia il Taranto che il Pescara. A quattro giornate dalla fine ha rialzato la testa e si è rimessa in corsa: domenica avrà una ghiotta occasione per mettere un’ipoteca sulla salvezza, sempre al Biondi, contro la Juve Stabia. Il ritorno al successo si spiega con una ritrovata compattezza in mezzo al campo, con lo spirito di sacrificio e con una ritrovata solidità difensiva. Decisivi i calci da fermo dopo oltre un mese e mezzo di astinenza. Il Taranto, va detto, ci ha messo del suo, sbagliando diverse ghiotte palle gol. E in uno scontro salvezza, si sa, ha la meglio chi commette meno errori: la Virtus Lanciano è stata cinica, ha giocato con grande concentrazione. E, soprattutto, sugli errori degli avversari.
Ha impostato la partita, lasciando le redini del gioco al Taranto e privilegiando le ripartenze. Squadra corta, ma con il baricentro basso. La bellissima punizione di Mammarella, dopo 11’, poi, ha spianato la strada ai frentani che hanno preso coraggio, superando le remore dovute alla crisi di risultato degli ultimi tempi (due punti in cinque gare). Bello a vedersi il Taranto (schierato da Stringara con il 3-4-3), però a tratti evanescente: buona circolazione della palla, ma scarsa forza penetrativa. E quando ha avuto la palla buona sui piedi di William Da Silva, ecco Aridità pronto a salvare il vantaggio. Poi, legittimato dal palo di Margarita, al 32’. Nella ripresa, il tecnico rossoblù ha giocato la carta Paolucci. Decisamente più spigliato e più incisivo il Taranto.
Il 22enne regista di Tollo (nipote di Silvio, allenatore del Casoli) ha fatto compiere il salto di qualità alla manovra, ma lì davanti Da Silva ha divorato almeno tre ghiotte palle gol. La Virtus Lanciano ha sofferto nelle retrovie, nonostante il buon ritorno in campo dall’inizio di Oshadogan. Sul piano atletico è apparsa un po’ in difficoltà, ma è riuscita a stringere i denti e a resistere, aspettando l’attimo propizio per chiudere il match. E’ giunto al 26’, quando Oshadogan ha punito l’uscita a vuoto del portiere Barasso con il quinto gol personale della stagione. 2-0 e sorpasso in classifica riuscito. Nona sconfitta di fila in trasferta per il Taranto. Che ha continuato a fallire palle gol e, nel finale, ha anche pagato dazio alla sfortuna quando Paolucci (sempre lui!) ha colpito il palo su punizione. Scontro salvezza alla Virtus Lanciano che ha, quindi, tirato un bel sospiro di sollievo.
Partita più tecnica che agonistica, appena due cartellini gialli (il primo al 28’ della ripresa a Colussi), strano per una sfida che mette in palio una fetta di permanenza in Prima divisione. Ai frentani poco importa: adesso vedono la salvezza in fondo al tunnel, malgrado la strada da percorrere sia ancora lunga.
IL TABELLINO
V. LANCIANO - TARANTO: 2 - 0
VIRTUS LANCIANO (4-4-2): Aridità; Bognar, Bolic, Oshadogan, Vincenti; Margarita, Cossu, Tisci, Mammarella; Tarquini (2’ st Alfageme), Morante (18’ st Colussi). A disposizione: Bordeanu, Musca, Erba, Romano, Pagliarini. Allenatore: Pagliari D.
TARANTO (3-4-3): Barasso; Migliaccio, Pastore, Sosa; Lolli (1’ st Paolucci), Giorgini, Lima, Micco; Carrozza (10’ st Caturano), Dionigi (33’ st Marolda), Da Silva. A disposizione: Nordi, Cesareo, Sciaudone, Barrios. Allenatore: Stringara (squalificato, in panchina Vincioni).
ARBITRO: Irrati di Pistoia.
RETI: nel pt, 11’ Mammarella; nel st, 26’ Oshadogan.
NOTE: terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori paganti 876 (con rappresentanza ospite) per un incasso di 8.577,5 euro. Ammoniti Colussi e Giorgino. Angoli 4-4. Recupero: 1’ pt e 4’ st. In tribuna, tra gli altri, il ds dell’Arezzo Andrea Iaconi e l’allenatore della Cavese Andrea Camplone.
Vittoria meritata e sorpasso in classifica: la Virtus Lanciano ha lasciato la zona play out e si è messa alle spalle sia il Taranto che il Pescara. A quattro giornate dalla fine ha rialzato la testa e si è rimessa in corsa: domenica avrà una ghiotta occasione per mettere un’ipoteca sulla salvezza, sempre al Biondi, contro la Juve Stabia. Il ritorno al successo si spiega con una ritrovata compattezza in mezzo al campo, con lo spirito di sacrificio e con una ritrovata solidità difensiva. Decisivi i calci da fermo dopo oltre un mese e mezzo di astinenza. Il Taranto, va detto, ci ha messo del suo, sbagliando diverse ghiotte palle gol. E in uno scontro salvezza, si sa, ha la meglio chi commette meno errori: la Virtus Lanciano è stata cinica, ha giocato con grande concentrazione. E, soprattutto, sugli errori degli avversari.
Ha impostato la partita, lasciando le redini del gioco al Taranto e privilegiando le ripartenze. Squadra corta, ma con il baricentro basso. La bellissima punizione di Mammarella, dopo 11’, poi, ha spianato la strada ai frentani che hanno preso coraggio, superando le remore dovute alla crisi di risultato degli ultimi tempi (due punti in cinque gare). Bello a vedersi il Taranto (schierato da Stringara con il 3-4-3), però a tratti evanescente: buona circolazione della palla, ma scarsa forza penetrativa. E quando ha avuto la palla buona sui piedi di William Da Silva, ecco Aridità pronto a salvare il vantaggio. Poi, legittimato dal palo di Margarita, al 32’. Nella ripresa, il tecnico rossoblù ha giocato la carta Paolucci. Decisamente più spigliato e più incisivo il Taranto.
Il 22enne regista di Tollo (nipote di Silvio, allenatore del Casoli) ha fatto compiere il salto di qualità alla manovra, ma lì davanti Da Silva ha divorato almeno tre ghiotte palle gol. La Virtus Lanciano ha sofferto nelle retrovie, nonostante il buon ritorno in campo dall’inizio di Oshadogan. Sul piano atletico è apparsa un po’ in difficoltà, ma è riuscita a stringere i denti e a resistere, aspettando l’attimo propizio per chiudere il match. E’ giunto al 26’, quando Oshadogan ha punito l’uscita a vuoto del portiere Barasso con il quinto gol personale della stagione. 2-0 e sorpasso in classifica riuscito. Nona sconfitta di fila in trasferta per il Taranto. Che ha continuato a fallire palle gol e, nel finale, ha anche pagato dazio alla sfortuna quando Paolucci (sempre lui!) ha colpito il palo su punizione. Scontro salvezza alla Virtus Lanciano che ha, quindi, tirato un bel sospiro di sollievo.
Partita più tecnica che agonistica, appena due cartellini gialli (il primo al 28’ della ripresa a Colussi), strano per una sfida che mette in palio una fetta di permanenza in Prima divisione. Ai frentani poco importa: adesso vedono la salvezza in fondo al tunnel, malgrado la strada da percorrere sia ancora lunga.
IL TABELLINO
V. LANCIANO - TARANTO: 2 - 0
VIRTUS LANCIANO (4-4-2): Aridità; Bognar, Bolic, Oshadogan, Vincenti; Margarita, Cossu, Tisci, Mammarella; Tarquini (2’ st Alfageme), Morante (18’ st Colussi). A disposizione: Bordeanu, Musca, Erba, Romano, Pagliarini. Allenatore: Pagliari D.
TARANTO (3-4-3): Barasso; Migliaccio, Pastore, Sosa; Lolli (1’ st Paolucci), Giorgini, Lima, Micco; Carrozza (10’ st Caturano), Dionigi (33’ st Marolda), Da Silva. A disposizione: Nordi, Cesareo, Sciaudone, Barrios. Allenatore: Stringara (squalificato, in panchina Vincioni).
ARBITRO: Irrati di Pistoia.
RETI: nel pt, 11’ Mammarella; nel st, 26’ Oshadogan.
NOTE: terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori paganti 876 (con rappresentanza ospite) per un incasso di 8.577,5 euro. Ammoniti Colussi e Giorgino. Angoli 4-4. Recupero: 1’ pt e 4’ st. In tribuna, tra gli altri, il ds dell’Arezzo Andrea Iaconi e l’allenatore della Cavese Andrea Camplone.