CALCIO / L'INTERVISTA
Le notti di Giorgia Rossi: in tv metteremo l’enfasi che mancherà sugli spalti
«Vedo Cristiano Ronaldo insoddisfatto e demotivato. Sarà un calcio pieno di incognite, ma l’importante è che si giochi»
Si ripartirà da questa sera con la serie A. E con gli spalti chiusi ci sarà ancora più gente attaccata al televisore per saziare la fame di calcio. Le televisioni si sono riorganizzate per fare fronte a un’estate particolare. Anche chi non ha acquisito i diritti televisivi. Mediaset, ad esempio, ha affidato il programma di punta, Pressing Serie A, a Giorgia Rossi, la 33enne giornalista romana che ha conquistato il grande pubblico due anni fa, nel corso di Russia 2018. Appuntamento in seconda serata, da domani sera dalle ore 23,45 fino al termine del mese di agosto con la Champions.
Giorgia Rossi, quanto le è mancato il calcio?
«Tanto, perché è il mio pane quotidiano e la mia passione. In tutto questo tempo non è stata una priorità, perché abbiamo vissuto mesi drammatici in cui siamo stati privati della libertà di agire e di uscire di casa per combattere questo maledetto virus. Ma il fatto che torni il calcio giocato è un altro tassello che si aggiunge al mosaico della normalità».
Ha già pensato a come attaccherà la trasmissione domani sera?
«Ci ho pensato, ma non ho ancora deciso. Anche perché, poi, la soluzione migliore arriverà con la spontaneità del momento. E comunque sarà un attacco emozionale, perché il ritorno in campo della serie A sarà un avvenimento».
Giusto ripartire?
«Giusto, nonostante tutto. Nonostante la lunga pausa, nonostante si sappia che lo spettacolo sarà diverso e con tante variabili».
Cambierà il modo di raccontare il calcio post Covid?
«Qualcosa cambierà, è inevitabile. Toccherà a noi in studio aggiungere quel pizzico di enfasi che mancherà negli stadi».
Sarà un’estate di grande audience per le televisioni? Pensa di bissare l’exploit di due anni fa con Russia 2018?
«I Mondiali sono diversi. Un’altra storia. Tra l’altro, due anni fa tutti pensavano che l’assenza dell’Italia avrebbe inciso sugli ascolti. E, invece, bisogna dare atto al nostro editore di averci visto lungo acquisendo i diritti televisivi che hanno fruttato un grande risultato per Mediaset. Stavolta sarà diverso, ma comunque un’estate all’insegna del calcio giocato e non del calciomercato come avviene solitamente».
Alla luce di quanto visto finora sarà un calcio monco?
«Manca la gente negli spalti con tutto ciò che ne consegue. Puoi essere bravo quanto ti pare, ma se non hai la spinta dei tifosi è dura. È come una conduttrice con un microfono difettoso: la performance non può essere massima. Poi c’è il discorso fisico che inciderà sul rendimento. Andremo incontro a un calcio mai visto, ma l’importante che di calcio si tratti, è quello che ci è mancato».
Chi vincerà lo scudetto?
«Io sbaglio i pronostici. Per la coppa Italia avevo detto la Juventus, invece ha vinto il Napoli. Per lo scudetto mi ero sbilanciata sulla Lazio…».
Visto Cristiano Ronaldo? Andrà via?
«Non lo so, ma l’ho visto insoddisfatto e a tratti demotivato. Non è al massimo, risente anche lui della pandemia. A mio avviso, gli manca la spinta e lo stimolo del pubblico. L’ho visto mentalmente in difficoltà, non si è ancora calato in questa nuova dimensione del calcio. Tanto più, lo sappiano, che detesta giocare da centravanti. Non lo so, ma ho come l’impressione che si aspettasse una Juve diversa. Come se questa squadra non lo soddisfi fino in fondo».
Che calcio sarà a livello tecnico?
«Ci sarà meno agonismo e quindi esiste la possibilità che emergano le giocate dei singoli, quelle dei campioni che possono fare la differenza in mezzo al campo. La mia speranza è che si veda un calcio più tecnico e che i giovani, specialmente quelli italiani, sfruttino questa atipica finestra di fine stagione per mettersi in evidenza».
Come ha trascorso la quarantena?
«Lavorando sempre, nonostante mancasse il calcio giocato. A livello emotivo, chiaramente, l’impatto è stato traumatico. Abbiamo vissuto un momento storico difficile».
All’orizzonte c’è una nuova Giorgia Rossi, su chi scommetterebbe?
«Ci sono tante colleghe brave e preparate. Probabilmente, stanno aspettando la grande opportunità per mettersi in mostra. Ma un nome secco non mi viene. E comunque almeno per i prossimi dieci anni non vado bene ancora io?».
Sarebbero dovuti essere giorni dedicati agli Europei…
«L’appuntamento è solo rinviato. Dopo quello che abbiamo passato rivedere il calcio giocato è già tanta roba».
Come cambierà la sua trasmissione?
«Intanto non saremo più su Rete 4, ma su Italia 1. Avremo Ciro Ferrara ospite fisso e non più Walter Zenga che ora allena il Cagliari. E poi in studio ci sarà l’ex arbitro Cesari e altri talent. Andremo avanti fino alla fine della serie A e poi faremo la Champions. Sarà un’estate di grande calcio».
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