Chiodi e Pannella sanciscono l’alleanza a Teramo / Le foto

I big teramani del Pdl firmano i referendum, il leader radicale dice al governatore: ora rifa’ la tessera del mio partito

TERAMO. Tra battute e smorfie degne di due attori consumati, ieri Marco Pannella e Gianni Chiodi hanno sancito pubblicamente la santa alleanza tra Radicali e Pdl anche in Abruzzo e in particolare a Teramo, città natale del leader radicale e del presidente della Regione. I big del Pdl teramano, da Tancredi a Venturoni a Mazzarelli, in mattinata sono andati con Chiodi nel banchetto dei Radicali in corso San Giorgio, dove li aspettava un Pannella in gran forma, alla faccia degli 83 anni. Lo hanno fatto dopo che il partito di Berlusconi a livello nazionale ha deciso di sostenere la raccolta di firme per i 12 referendum radicali che hanno come nocciolo duro – oltre all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti – una serie di riforme in ambito giudiziario (limitare il carcere preventivo ai soli reati gravi; divorzio breve; no al carcere per fatti di droga di lieve entità; abolire l’ergastolo; abrogare le norme che discriminano e ostacolano il lavoro e il regolare soggiorno degli stranieri; far rientrare nei tribunali centinaia di magistrati attualmente ai vertici della pubblica amministrazione; la responsabilità civile dei magistrati, per dare modo ai cittadini di ottenere in tempi brevi dal magistrato il giusto risarcimento dei danni causati da irregolarità o ingiustizie subite; separazione delle carriere dei magistrati).

Chiodi ha ricordato che la sua prima tessera di partito, da giovane, è stata dei Radicali, e Pannella lo ha invitato a rifarla adesso. Chiodi ha ribattuto: ma mi hanno detto che devo andare alle Poste a pagare. E Pannella: allora vacci. Al di là degli sketch, il governatore si è detto convinto che «questi referendum avranno una grande partecipazione e condivisione» e Pannella ha parlato così del sostegno del Pdl: «Ora gli italiani possono sapere dove e come, e se lo sanno arriviamo a due milioni di firme, altro che 500mila. Perché in questa antidemocrazia, l’importante è sapere». Il deputato Pdl Paolo Tancredi ha chiarito così l’iniziativa del suo partito: «Firmare per fare dei referendum non significa avere già un’idea precisa su cosa fare, ma in questo caso serve per aprire un dibattito su questioni irrisolte da tanto tempo. Credo non sia più sopportabile che in Italia la giustizia sia intoccabile».(d.v.)

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