I proprietari della villa: «Gattopardo non a norma: ora il Comune intervenga»

7 Agosto 2021

Città Viva contro l’amministrazione: nel mirino le serate di spettacoli anche se  la destinazione d’uso del locale è passata da attività commerciale a magazzino

ALBA ADRIATICA. Era inevitabile che il dibattito infuocato delle ultime settimane sulla movida serale e notturna di Alba Adriatica, arrivasse a toccare anche Il Gattopardo, discoteca tra le più famose in Abruzzo. A far scoppiare il caso ci ha pensato la proprietà della villa storica che la ospita, che ha chiesto il cambio di destinazione d’uso - da attività commerciale a magazzino - del grande edificio di pregio e del suo parco, decretando di fatto la chiusura della discoteca, in netta contrapposizione con i gestori che invece tengono il locale in funzione. A raccogliere la vicenda e a farne un affondo politico è stata invece l’opposizione consiliare, che con una nota ha attaccato duramente l’amministrazione del sindaco Antonietta Casciotti.
«Abbiamo avanzato la richiesta di cambio di destinazione d’uso con tre pratiche protocollate dal Comune il 28 luglio», spiega il proprietario della villa, Marcus Chiarugi, continuando: «Comunicazioni sono state inviate anche all’ufficio Suap e al comando della polizia locale, oltre che alla prefettura, alla questura, ai carabinieri, ai vigili del fuoco, alla Asl e alla Siae. Il Gattopardo deve chiudere. Tutti sanno, ma nessuno si è mosso, mentre il locale continua a pubblicizzare serate che a questo punto sono abusive. I tecnici ci hanno detto che la richiesta è immediatamente esecutiva, ma dalle forze dell’ordine ci hanno risposto che si attendono comunicazioni del Comune». Chiarugi fa riferimento alle due serate di attività del locale successive alla richiesta avanzata al Comune: quella del 31 luglio con il dj Cristian Marchi e quella di stasera, pubblicizzate tramite i canali social ufficiali del Gattopardo.
A diffondere la notizia, però, non è stato Chiarugi, ma il gruppo di opposizione consiliare Città Viva, che aveva già portato la questione degli orari di attività del Gattopardo in consiglio comunale, durante l’ultima riunione in cui ha anche chiesto le dimissioni del vicesindaco con delega alla sicurezza Alessandra Ciccarelli. Si legge nella nota del gruppo guidato da Giuliano De Berardinis: «Siamo venuti a conoscenza che una delle strutture più famose d'Abruzzo, frequentata ogni fine settimana da un considerevole numero di ragazzi, sembra aver perso i requisiti per poter svolgere l'attività di pubblico spettacolo, somministrazione, bar e non solo, in quanto la proprietà avrebbe inoltrato una pratica edilizia che muta la destinazione d'uso. Il tipo di pratica edilizia inoltrata sarebbe immediatamente esecutivo, pertanto non ci sarebbero dubbi sul fatto che il locale in questione non sia più idoneo per svolgere quel tipo di attività. Questo già da diversi giorni». L’affondo: «Sembra anche che l'amministrazione comunale sia stata informata ufficialmente di tutto ma a tutt'oggi la stessa non ha attivato nessuna azione, anche in autotutela, per salvaguardare l'ente da eventuali conseguenze dovute al fatto che tale attività continua a essere irregolarmente svolta dai gestori ogni fine settimana. Né si possono, in questo caso, prendere a giustificazione i lunghi iter amministrativi, giacché, lo ricordiamo, di fatto oggi tale locale non possiederebbe più i requisiti per poter svolgere attività commerciale di alcun tipo». Quindi ancora: «Ci chiediamo quali conseguenze avrebbe, quindi, un eventuale incidente durante le serate (che ci auguriamo naturalmente non accada mai). Possibile che anche quando si ha un'occasione per poter porre un freno a quella che è la problematica più grave che in questo momento affligge la nostra cittadina, l'amministrazione non muova un dito? Come sempre, tanti proclami e nessun fatto».
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