ABRUZZO
Il ministro Speranza: "Impariamo dal Papa e investiamo sulla salute pubblica" / VIDEO E FOTOGALLERY
"Come ha detto il Pontefice, peggio della pandemia c'è solo il rischio di non essere consapevoli di ciò che è accaduto. Ora le parole guida sono fiducia e prudenza". Il sindaco D'Alberto gli consegna una lettera. Intanto Paolucci (Pd) chiede alla Regione di tornare ad assumere direttamente personale sanitario
TERAMO. Il giorno di Roberto Speranza. La visita in Abruzzo del ministro della Salute è iniziata a Giulianova, alla Piccola opera Charitas, poi il trasferimento a Teramo, prima all’Istituto zooprofilattico, poi al terzo lotto dell’ospedale Mazzini, quello riservato ai pazienti Covid, infine il taglio del nastro al campus universitario per l'inaugurazione del nuovo polo vaccinale. "E' stata una mattinata intensa", le parole del ministro Speranza, "c'è il segnale di una comunità che vuole lottare per chiudere questa fase e aprirne una diversa. L'inaugurazione di questo spazio all'interno dell'Università dà un messaggio di fiducia a tutto il Paese. E' simbolicamente forte portare la campagna di vaccinazione nell'università, che rappresenta l'idea del futuro. Le misure prese fino ad oggi hanno consentito di piegare lievemente la curva dei contagi e adesso ci deve essere l'impegno di tutti per le prossime settimane. Abbiamo superato 15 milioni di dosi, accelereremo ancora; questo ci consente di guardare con una certa fiducia al futuro. Le parole da declinare", ha detto il ministro, "sono fiducia e prudenza. Il Covid è ancora presente, circola significativamente, ci sono ancora tante persone in terapia intensiva e in area medica. Grazie a tutti quelli che hanno lavorato per questa giornata. Oggi più che mai c'è la consapevolezza di quanto conti il sistema salute. Come ha detto papa Francesco, dobbiamo imparare da questa lezione, non sprecarla. Peggio della pandemia c'è solo il rischio di non essere consapevoli di ciò che è accaduto. E dobbiamo investire significativamente sulla nostra sanità pubblica".
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In occasione della visita del ministro, il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, anche in veste di presidente del Comitato ristretto dei sindaci, gli ha consegnato una lettera in cui si chiede la revisione dei criteri del decreto Lorenzin, soprattutto per il cratere sismico, e la garanzia che Teramo abbia un ospedale hub di secondo livello nel capoluogo di provincia. A Giulianova, ad accogliere Speranza alla Piccola Opera Charitas, c'era il sindaco di Giulianova. "Oggi è un giorno da ricordare viste le rincuoranti parole del ministro", ha detto Costantini, "Speranza ha voluto visitare una delle più importanti strutture socio-sanitarie, cuore pulsante di solidarietà, che abbiamo in provincia di Teramo e una tra le più colpite dalla seconda ondata del virus. Il ministro ci ha rassicurato sulla fine della stagione dei tagli alla Sanità e sull'inizio, invece, di quella degli investimenti sulle strutture di prossimità". Ad accompagnare il ministro nella struttura socio-sanitaria giuliese c'erano anche l'assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì, il vescovo di Teramo-Atri, monsignor Lorenzo Leuzzi, e il presidente della Fondazione, Domenico Rega.
Intanto il capogruppo Pd alla Regione, Silvio Paolucci, con un'interpellanza ha chiesto al presidente Marsilio di aprire subito un confronto con i sindacati per tornare ad assumere personale sanitario direttamente attraverso le Asl.
ASSUNZIONI. “La Regione torni ad utilizzare personale sanitario assumendolo direttamente, come le direttive governative indirizzano e riapra tavoli con i sindacati, per riattivare le capacità assunzionali dirette ed evitare differenze contributive fra i lavoratori”, le parole di Paolucci. “Da mesi invochiamo assunzioni per gestire i servizi sanitari connessi alla pandemia con personale competente e che conosce bene la trincea operativa, perché in molti casi precario da anni – continua l’ex assessore alla Sanità questo a riscontro di un pesante utilizzo dei contratti interinali, a cui la Regione è ricorsa nei mesi scorsi e alla pratica delle esternalizzazioni fin qui effettuate, prassi che dovrebbe essere adottata soltanto in regime di urgenza e provvisorietà e che con l’uscita dal commissariamento dovrebbe tornare alla reinternalizzazione proprio a tutela del personale coinvolto. Perché il ricorso a servizi in appalto ha offerto sì opportunità lavorative, ma ha anche fatto emergere, nel medio-lungo termine, criticità importanti sotto l’aspetto del dumping retributivo. L’invito è quello ad aprire un confronto sul fabbisogno di personale, per tornare a servizi interni e procedere in modo diretto alle assunzioni. Questo tenuto conto anche del know-how maturato negli anni dal personale in servizio presso i soggetti privati affidatari dei servizi esternalizzati e delle diseguaglianze tra quest’ultimi e il personale direttamente contrattualizzato dalle Aziende Sanitarie locali. Si tratta di un argomento sentito a livello sociale e che attende di essere approfondito e ripreso con forza su un tavolo di confronto attivato e poi dimenticato al Dipartimento Salute e Welfare della Regione Abruzzo così come più volte richiesto anche dalla Fp CGIL di Chieti con numerose note inviate nei mesi scorsi e di cui sono stato messo a conoscenza. E' necessario procedere e rendere operativa quella sede di confronto in cui si potrebbero proprio concordare strumenti e azioni necessarie a tutelare diritti, conoscenze acquisite e prestazioni di lavoro dei lavoratori ingaggiati per il Sistema sanitario regionale mediante soggetti privati”.