In arrivo 16 nuove farmacie Tre a Teramo, 10 sulla costa
La Regione dopo due anni approva la graduatoria, apriranno entro l’estate Il presidente dell’Ordine Di Giuseppe: occasione per i colleghi, ma la crisi morde
TERAMO. In arrivo 16 nuove farmacie in provincia di Teramo. Dopo due anni e mezzo di attesa la Regione ha pubblicato la graduatoria di un bando straordinario avviato addirittura dal governo Monti. In pratica la giunta ha deliberato l’approvazione della graduatoria per l'assegnazione in Abruzzo di 85 sedi farmaceutiche per il privato esercizio, di cui 16 in provincia di Teramo.
«E’ l’effetto dell’abbassamento del quorum di abitanti, passato da 5000 a 3.300 per ogni sede», spiega Silvio Di Giuseppe, presidente dell’ordine dei farmacisti teramano. Di Giuseppe ricorda che tempestivamente l’Ordine si attivò, insieme alla Asl e ai Comuni per stabilire le zone dove aprirle. Un lavoro finito secondo la tempistica dettata dalla norma, ma poi ci sono stati una serie di ritardi in Regione. Alla fine la graduatoria, la settimana scorsa, è stata pubblicata. Così la Regione Abruzzo è rientrata ne gruppo, maggioritario, che ha attuato la legge nel governo Monti nel 2015.
Le farmacie che apriranno in provincia sono soprattutto sulla costa. E sono due a Martinsicuro (al centro e a Villa Rosa), due ad Alba Adriatica, due a Giulianova (al centro e a Colleranesco), due a Roseto (al centro e a Cologna), due a Silvi (al Lido e al Paese). Ce ne sono poi tre a Teramo (San Nicolò, Colleparco, Villa Vomano), una a Nereto, una a Sant'Egidio (a Faraone), una a Basciano (a Zampitti).
Al massimo apriranno entro l’estate. «Vennero presentate 1.223 domande, di cui 701 in forma singola e 522 associata perchè la norma prevedeva anche questa possibilità, su cui l'Ordine aveva parecchie perplessità. Una cosa del genere non si è mai vista in alcuna categoria professionale», fa notare Di Giuseppe, «con pubblicazione di venerdì scorso la Regione dà la possibilità ai candidati di presentare una richiesta di verifica del punteggio attribuito entro 30 giorni». Poi la commissione esaminatrice, fatte eventuali modifiche, pubblicherà la graduatoria definitiva. Seguirà la scelta della sede e altri adempimenti. Dopo, ci sono 180 giorni per aprire. Al massimo, dunque, si arriverà ad agosto.
«Da un punto di vista professionale», afferma il presidente, «questa norma dà la possibilità a diversi colleghi di diventare titolari e quindi di mettersi in proprio. E queste farmacie faranno arrivare il servizio farmaceutico dove mancava, più vicino al cittadino. Ma non nego che va a coincidere con un momento particolare: la crisi generale porta a una restrizione dei consumi in tutti gli ambiti. A questo si aggiunge la riduzione del prezzo dei farmaci con l'avvento degli equivalenti: tutto questo causa una continua riduzione del margine di guadagno delle farmacie. Non a caso diverse farmacie in provincia, come nel resto d'Italia, sono in difficoltà. In montagna ci sono situazioni critiche, i piccoli centri si spopolano sempre di più mentre a tutto questo si somma la diminuzione del bacino di utenza. Oltretutto questo governo, ignorando che questa legge è in applicazione, ha prodotto un altro Ddl autorizzando l’accesso di capitale privato all'interno delle farmacie, per cui si creeranno catene di farmacie anche in Italia, con l'acquisto dei grossi gruppi».
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