La crisi, diminuiscono i risparmi nei conti correnti dei teramani

L'analisi: a Teramo sempre più spesso si attinge ai risparmi per far fronte alle spese quotidiane. I comuni della costa in controtendenza

TERAMO. Diminuiscono i risparmi in provincia di Teramo e sempre più spesso non si può fare a meno di attingere ai risparmi per far fronte alle spese quotidiane. Questo è il quadro che emerge da un'analisi della Banca Picena Truentina in base ai dati della Banca d'Italia diffusi di recente che evidenziano come, tra il 2012 e il 2011, i depositi custoditi nelle banche attive nel Teramano ammontano complessivamente a 2.974 milioni di euro contro i 3.004 milioni di euro del precedente anno. In un anno, quindi, le somme depositate in banca sono diminuite complessivamente di 30 milioni di euro, di 16 milioni di euro nel solo capoluogo.

Nel complesso si è passati cioè 914 milioni di euro conservati nei forzieri delle banche nel corso del 2011 agli 898 milioni di euro alla fine del 2012.

Ma ci sono anche città nelle quali i depositi sono aumentati: Alba Adriatica si è passati dai 173 milioni di euro registrati nel 2011 ai 181 milioni di euro dello scorso anno (+ 8 milioni di euro), Giulianova dai 282 milioni di euro del 2011 ai 295 milioni di euro del 2012 (+ 13 milioni di euro), Martinsicuro dai 97 milioni di euro del 2011 ai 100 milioni di euro del 2012 (+ 3 milioni di euro) e a Sant'Egidio alla Vibrata dai 103 milioni di euro del 2011 ai 105 milioni di euro del 2012 ( + 2 milioni di euro). «La tendenza nel ricorrere alle somme di denaro depositate in banca», ha commentato il presidente della Banca Picena Truentina Aldo Mattioli, «evidenzia la difficoltà di molti cittadini nell'affrontare la crisi economica che sta ancora colpendo il territorio. Gli abitanti, spesso, non riescono con lo stipendio ad arrivare alla quarta settimana».

Barbara Gambacorta