Nuove frontiere per il turismo esperienziale: la sfida del Gal Terreverdi Teramane
Se n’è parlato ieri pomeriggio al Relais Villa Corallo, nel corso di un convegno che è servito anche per tracciare un bilancio su quanto fatto finora da questo gruppo di azione locale
SANT’OMERO. Le nuove frontiere del turismo tra passato e presente, con un occhio rivolto al futuro. Se n’è parlato ieri pomeriggio al Relais Villa Corallo, nel corso di un convegno organizzato dal Gal Terreverdi Teramane. L’appuntamento è servito anche per tracciare un bilancio su quanto fatto finora da questo gruppo di azione locale, il cui presidente è Pasquale Cantoro. E di carne al fuoco, in effetti, ce n’è tanta, come spiegato dallo stesso Cantoro: “Abbiamo voluto vedere dove siamo arrivati. È un momento di riflessione che ci può servire per correggere e reindirizzare alcuni elementi, facendo le opportune valutazioni insieme ai nostri referenti e a tutte le realtà che collaborano con noi. Nelle nostre scelte abbiamo sempre cercato di applicare la meritocrazia, e i risultati ci hanno ripagato. Siamo in campo tutti insieme per un territorio di qualità che cresce continuamente”.
E la direttrice del Gal, Rosalia Montefusco, ha aggiunto: “Siamo partiti l'8 gennaio 2019. Il tempo di rodare i motori ed è arrivato il Covid, quindi poi abbiamo svolto le nostre riunioni on line. A maggio 2023 abbiamo illustrato il piano di marketing e comunicazione prima di presentare il nostro brand. Il mantra che ci guida è ‘Partecipa e diventa protagonista dello sviluppo del tuo territorio’ perché vogliamo dare valore mettendo tutte le idee in circolo”. In questo progetto sono coinvolti 21 comuni, e il territorio è quello – strategico – della collina teramana a ridosso della costa. Un gioiello di bellezza sotto vari aspetti, che merita di essere esaltato da un marketing sapiente.
Smeralda Tornese, destination manager del Gal Terreverdi Teramane, ha evidenziato come si sia scelto di sperimentare pacchetti tematici per scoprire Terramane tutto l'anno “con una destinazione autentica che fosse fruibile, appunto, durante l'intero arco dei 12 mesi. Abbiamo ritenuto fondamentale la partnership con gli operatori locali. Idee, necessità e proposte che sono emerse lavorando insieme”. Può essere riassunto così il progetto "Creaturismo", che fa proprio della sinergia uno dei suoi capisaldi. D’altronde, sono tanti gli assi nella manica che questa zona può calare: percorsi in bici, sapori tipici, bellezze naturalistiche, eccellenze enogastronomiche e ricchezze della storia, della cultura e delle tradizioni locali.
“Terramane non è un concetto astratto ma un'identità che vive e cresce anche grazie al supporto degli operatori”, prosegue Tornese. “Un processo partecipato che ha lavorato sulla condivisione e sulla co-progettazione con 23 operatori, 7 pacchetti esperienziali, 4 tra press tour e blog tour, nonché 35 iniziative di vario tipo. E’ stato coinvolto anche un tour operator abruzzese leader nel suo campo. E si punta altresì, ovviamente, sul turismo enogastronomico”.
Simona Tribuiani, dell’azienda agricola biologica Monaco di Tortoreto, ha concentrato l’attenzione sul passaggio dal campo all'esperienza, con l'agricoltura che si fa turismo: “All’inizio ci si chiedeva quale potesse essere il legame tra il contadino e il turismo, e al contempo ci si interrogava su cosa andasse a fare il turista in campagna. Poi abbiamo seguito corsi di formazione, eventi, laboratori didattici e incontri che sono serviti a farci "vedere" un territorio che c'era, ma che noi non scorgevamo perché andava indirizzato e incoraggiato. Così mano a mano si è creato un gruppo di lavoro”.
Yori Voorhout, dell’hotel Saint Tropez di Pineto, ha invece spostato il discorso sugli alberghi e il loro contributo nella logica della costruzione della rete “perché l'hotel è il punto di collegamento tra il turista e il territorio, e anche noi come hotel possiamo offrire qualcosa di più a chi ci viene a trovare”. L’hotel diventa uno snodo fondamentale in questa area, e anche per tale ragione è importante “migliorarci e raggiungere dei traguardi”, ha concluso Voorhout.
Dall’hotellerie alla ristorazione con Sara Di Feliciantonio de “Il Tavolino di Po’” di Notaresco: “La meta finale di un pacchetto turistico è il ristorante – ha affermato – che pertanto si assume una grande responsabilità perché ciò che offre è anche il riassunto, nel piatto, di ciò che il turista ha visto”. Il ristorante diventa, di conseguenza, uno degli elementi base dei pacchetti tematici, portando le eccellenze a tavola: “Bisogna diventare parte di un territorio, è opportuno non solo prendere ma anche dare”, ha ammonito Di Feliciantonio.
Non è da meno l’aspetto tecnologico, che non viene affatto trascurato: c'è una app per interagire, mentre il sito Internet dedicato offre informazioni preziose con schede dei comuni, proposte di itinerari e altro ancora. Il tutto all’insegna dell’interoperabilità, intesa come scambio continuo di dati in un'unica piattaforma per un modello turistico più competitivo, connesso e sostenibile. Anche sotto questa prospettiva va visto il fatto che 100 operatori potranno avere gratuitamente funzionalità avanzate che arrivino fino a Italia.it: una sfida pure coraggiosa, se si considerano le critiche ricevute in passato da questo portale.
Infine è intervenuto il dirigente regionale Francesco Di Filippo: "Quando Dino Pepe era assessore abbiamo avviato il cicloturismo in un momento in cui, in Abruzzo, si stava appena iniziando a parlare di questa novità. Ciò che è stato raccontato oggi è molto bello, perché risentire tutto quello che è stato fatto ci dà soddisfazione e ci permette di lavorare in maniera più felice". Al termine dei lavori si è tenuta una cena, curata dallo chef Daniele Zunica.
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