Parolisi intercettato già dal 21 aprile
A tre giorni dall'omicidio i carabinieri scrivono: «E' un delitto in famiglia»
TERAMO. «Non è da escludersi che l'omicidio della Rea Carmela sia scaturito in ambito familiare. Si prega la S.V. Ill.ma di voler valutare la possibilità di emettere un decreto di intercettazione di urgenza sulle utenze del sig. Parolisi Salvatore». E' il 21 aprile scorso quando i carabinieri scrivono questa nota riservata alla procura.
Dal delitto di Melania sono passati solo tre giorni, ma per gli investigatori c'è già un colpevole. E' il marito Salvatore. «Allo stato attuale delle indagini, l'intercettazione delle seguenti utenze telefoniche appare indispensabile ed unico metodo per individuare e acquisire fonti di prova a carico dell'autore del delitto». La nota riservata che pubblichiamo rispunta oggi che la difesa di Parolisi sferra un nuovo attacco alla procura. E afferma che il caporal maggiore è un colpevole predestinato. Un condannato prima del processo. In effetti l'inchiesta punta subito e solo di lui, come dimostra l'atto che sveliamo.
Ma perché Parolisi è, per gli investigatori, l'«autore del delitto» prima ancora che il corpo di Melania venga ritrovato nel bosco di Ripe? La risposta è in una telefonata che, il 20 aprile, arriva ai carabinieri. A parlare è Immacolata Rosa, Imma, la migliore amica di Melania, che rivela subito il tradimento di Parolisi. «In relazione alle dichiarazioni rilasciate dalla predetta Rosa Immacolata, emerge chiaramente che la stessa è a conoscenza di problemi relazionali tra la defunta e il marito», si legge nella nota riservata.
«Nelle dichiarazioni rese nel pomeriggio del 20.04.2011 a personale dell'Arma di Ascoli Piceno, la stessa si spinge anche a ipotizzare un eventuale tradimento da parte del predetto Parolisi e sottolinea comportamenti a dir poco inusuali da parte della sua amica prima della scomparsa e di Parolisi che alle 15.10 del 19 aprile 2011, cosa mai successa in precedenza, l'aveva contattata al suo cellulare per parlarle di Melania, esternandole che l'aveva sempre amata e lamentandosi del fatto che i carabinieri lo stavano assillando con le domande».
La nota prosegue: «Rosa Immacolata sottolinea inoltre che Parolisi negli ultimi tempi era diventato molto geloso, al punto di non permettere a Melania di aprire un suo profilo su Facebook».
Quindi viene chiesto di emettere un decreto di intercettazione di urgenza sulle utenze di Parolisi che da questo momento, subito dopo il delitto, diventa il sospettato numero uno. Anzi l'unico sospettato del massacro.
Dal delitto di Melania sono passati solo tre giorni, ma per gli investigatori c'è già un colpevole. E' il marito Salvatore. «Allo stato attuale delle indagini, l'intercettazione delle seguenti utenze telefoniche appare indispensabile ed unico metodo per individuare e acquisire fonti di prova a carico dell'autore del delitto». La nota riservata che pubblichiamo rispunta oggi che la difesa di Parolisi sferra un nuovo attacco alla procura. E afferma che il caporal maggiore è un colpevole predestinato. Un condannato prima del processo. In effetti l'inchiesta punta subito e solo di lui, come dimostra l'atto che sveliamo.
Ma perché Parolisi è, per gli investigatori, l'«autore del delitto» prima ancora che il corpo di Melania venga ritrovato nel bosco di Ripe? La risposta è in una telefonata che, il 20 aprile, arriva ai carabinieri. A parlare è Immacolata Rosa, Imma, la migliore amica di Melania, che rivela subito il tradimento di Parolisi. «In relazione alle dichiarazioni rilasciate dalla predetta Rosa Immacolata, emerge chiaramente che la stessa è a conoscenza di problemi relazionali tra la defunta e il marito», si legge nella nota riservata.
«Nelle dichiarazioni rese nel pomeriggio del 20.04.2011 a personale dell'Arma di Ascoli Piceno, la stessa si spinge anche a ipotizzare un eventuale tradimento da parte del predetto Parolisi e sottolinea comportamenti a dir poco inusuali da parte della sua amica prima della scomparsa e di Parolisi che alle 15.10 del 19 aprile 2011, cosa mai successa in precedenza, l'aveva contattata al suo cellulare per parlarle di Melania, esternandole che l'aveva sempre amata e lamentandosi del fatto che i carabinieri lo stavano assillando con le domande».
La nota prosegue: «Rosa Immacolata sottolinea inoltre che Parolisi negli ultimi tempi era diventato molto geloso, al punto di non permettere a Melania di aprire un suo profilo su Facebook».
Quindi viene chiesto di emettere un decreto di intercettazione di urgenza sulle utenze di Parolisi che da questo momento, subito dopo il delitto, diventa il sospettato numero uno. Anzi l'unico sospettato del massacro.
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