Sequestrato il palazzo Gavioli

28 Gennaio 2011

La procura: irregolari le distanze dal Kursaal e dagli edifici vicini

GIULIANOVA. La magistratura di Teramo pone sotto sequestro l'edificio, in fase di costruzione da parte della Gavioli Arte e Restauri Srl, situato sul lungomare centrale di fianco al Kursaal. Nelle prime ore di ieri mattina, su disposizione del pubblico ministero Greta Aloisi, otto agenti del Corpo forestale dello Stato hanno apposto i sigilli alla costruzione sulla quale, dallo scorso mese di ottobre, aleggiano sospetti di irregolarità. I presunti abusi edilizi riguarderebbero le distanze esistenti tra il nuovo fabbricato e, da una parte, lo storico palazzo Kursaal, dall'altra il condominio Tritone.

«Abbiamo sempre agito rispettando il permesso a costruire rilasciato dal Comune», è la risposta dell'impresa costruttrice.

Era stato il giudice Giuseppe Marcheggiani, il 1º ottobre 2010, dopo un esposto inviato alla Procura dal condominio confinante, a vietare temporaneamente la prosecuzione della costruzione di circa tre quarti del palazzo, nell'attesa di acquisire chiarimenti. Ciò che viene contestato è il mancato rispetto delle norme tecniche del Prg vigente. La porzione dell'edificio posta ad ovest non potrebbe essere dotata di finestre, poichè situata ad una distanza dagli edifici confinanti minore rispetto ai 17,20 metri (altezza dell'edificio più elevato). Insomma, le pareti di questo settore dovrebbero essere "cieche", mentre l'attuale costruzione prevede spazi aperti e finestre. Inoltre la porzione che si affaccia sul lungomare sarebbe troppo alta per rispettare le distanze con le costruzioni confinanti (non inferiori ai sei metri).

Un problema simile si presenta anche per l'allineamento medio degli edifici rispetto alla riviera: il fabbricato della Gavioli sarebbe troppo prossimo al marciapiede rispetto al Kursaal e al condominio Tritone di alcuni metri e anzi, stando a quanto affermato dai residenti del condominio, una nuova variante approvata dal Comune l'11 novembre 2010 avrebbe permesso alla costruzione di avanzare di altri 2,5 metri in direzione del mare.

Ieri mattina, dunque, la procura ha posto l'immobile sotto sequestro, secondo quanto previsto dall'articolo 321 del codice di procedura penale. Si tratta di un sequestro preventivo, volto cioé ad impedire che l'asserito reato possa protrarsi e aggravare le proprie conseguenze.

Un ulteriore stop per la Gavioli la quale, per mezzo del legale Luca Gentile, aveva definito la precedente sospensione dei lavori come una mera misura provvisoria nell'attesa di accertamenti approfonditi. «Il sequestro è di natura preventiva e non presenta nulla di nuovo», ha affermato Gentile, definendo la vicenda una «querelle sull'interpretazione delle norme tecniche urbanistiche. Per i residenti del condominio Tritone il permesso a costruire è illegittimo, ma se il Comune l'ha rilasciato avrà avuto le sue buone ragioni. Noi abbiamo sempre agito rispettando il permesso e attendiamo fiduciosi l'operato della magistratura».

Gentile ha inoltre affermato che in dicembre la Gavioli ha presentato un esposto nei confronti del condominio Tritone per presunte irregolarità nella costruzione dello stesso edificio. «Accusano noi per avere un'altezza di 9,70 metri, quando il loro palazzo è alto 17,20 metri, 2,20 in più della norma».

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