il colpo
Tortoreto, i ladri devastano la sede di Faraone per niente
Secondo furto nell’azienda, sfondato un muro e rubata la cassaforte solo con documenti
TORTORETO. No, la sede della Faraone a Tortoreto non è stata colpita da un bombardamento, come potrebbe sembrare dalle condizioni della facciata dell’edificio e dai detriti caduti giù. Ma dalla banda del buco che sta facendo tremare Tortoreto e paesi limitrofi e che già a febbraio aveva provato a rubare la cassaforte blindata della azienda di contrada Salino specializzata in scale ed elevatori professionali. Questa volta, però, la conta dei danni è veramente enorme.
«Una violenza inaudita», ha commentato Piero Faraone, fondatore della società, «è inaccettabile il modo in cui viene distrutto quanto faticosamente costruito. Questo però deve far riflettere sulla sicurezza della nostra zona». I ladri, infatti, nella notte tra giovedì e venerdì hanno prima distrutto la barra del cancello elettrico per entrare con un mezzo nel quartier generale della Faraone, poi hanno sfondato ben due porte per entrare negli uffici amministrativi. E’ a quel punto che hanno scelto la via più diretta per portare via la grande cassaforte: distruggere il muro e gettarla di giù, lasciando un enorme buco nella facciata dell’edificio.
Tanta fatica e tanti danni per niente, visto che Piero Faraone già nell’ultima vicenda simile avvenuta a febbraio, aveva spiegato, dando ai ladri degli “sprovveduti”, che nella cassaforte non ci sono soldi, ma solo le copie digitali dei dati amministrativi dell’azienda. In quella occasione, i ladri erano saliti sul tetto riuscendo ad eludere gli allarmi, per poi calarsi entrare nell’ufficio di Piero Faraone da dove avevano cercato di sfondare pavimento e solaio per raggiungere il piano della cassaforte. Un tentativo ben studiato che però non era andato a buon fine grazie ad alcuni vigilantes che si erano accorti del rumore. Questa volta i ladri sono riusciti ad operare in tutta libertà nel devastare anche i muri esterni dell’edificio. (l.t.)