Truffato con la promessa di un lavoro

1 Settembre 2024

Vittima un 25enne teramano che ha versato 600 euro per pagare fantomatiche assicurazioni sull’impiego mai esistito

TERAMO. Truffato online con la falsa promessa di un posto di lavoro ben retribuito: vittima del raggiro un giovane teramano che ha pensato di poter trovare occupazione rispondendo a una delle tante offerte della rete diventata ormai trappola per tantissimi. Non solo non ha trovato lavoro, ma ha perso anche 600 euro. La falsa offerta di impiego gli è arrivata tramite alcuni canali Telegram che, utilizzando logo e intestazione di agenzie per il lavoro, traggono in inganno ignari candidati.
Questa è una delle ultime truffe che da qualche tempo viene segnalata alla polizia postale e delle comunicazioni. Ma nonostante gli avvisi continui delle forze dell’ordine a non fidarsi, c’è chi ancora è convinto che l’offerta sia vera. Come in questo caso. Al 25enne teramano è stata inviata una bozza di contratto a tempo determinato con contestuale richiesta di documenti d'identità, codice fiscale e Iban: il tutto accompagnato dalla falsa promessa di un successivo accredito di 200 euro a settimana o, in alternativa, di 800 euro al mese a fronte della pubblicazione, da parte del candidato, di un certo numero di annunci su gruppi di offerte lavorative presenti su noti social network. Prima di formalizzare il tutto, però, gli è stato chiesto con di inviare, in dune momenti diversi, una somma complessiva di 600 euro, con due versamenti di 300 euro ciascuno a un conto corrente, per sostenere tutte le procedure necessarie per l’assunzione a cominciare da fantomatiche polizze assicurative. Somma che, gli è stato comunicato, gli sarebbe stata restituita già con i primi stipendi. Il giovane teramano non ci ha pensato due volte e così ha fatto inviando i suoi documenti d’identità, codice fiscale e Iban per l’accredito dei futuri salari. Che non sono mai arrivati. Il giovane ha presentato denuncia.
La polizia postale ricorda sempre di diffidare delle offerte pervenute tramite l'invio di mail o profili social, non precedute da alcuna richiesta e di non fornire mai dati personali. Lo schema ricorrente del raggiro, avvertono le forze dell’ordine, prevede la ricezione, tramite email o sms, di una proposta di lavoro apparentemente molto vantaggiosa, che promette pagamenti anticipati, orari ridotti, lavoro da casa e una buona retribuzione complessiva. Una volta che il destinatario mostra interesse nei confronti dell’offerta, il mittente, che normalmente si presenta come una società, richiederà i suoi dati personali e successivamente utilizzerà un pretesto, ogni volta diverso, per chiedere soldi all’interessato: il pagamento e la consegna del materiale di lavoro, il pagamento dell’assicurazione sanitaria e dell’assicurazione pensionistica sono alcuni esempi.(d.p.)
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