ABRUZZO

La denuncia: "Investimenti Regione ignorano i cambiamenti climatici"

Insorgono Altura, Lipu, Salviamo l’orso e Rewilding Apennines: "No ai nuovi impianti sciistici, vista anche la crescente diminuzione delle precipitazioni nevose"

Gli investimenti della Regione Abruzzo ignorano gli effetti dei cambiamenti climatici. E' la denuncia delle quattro associazioni ambientaliste Altura Abruzzo (Associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci e dei Loro Ambienti) rappresentata da Fabio Borlenghi, Lipu Abruzzo coordinata da Stefano Allavena,  Salviamo l’orso presieduta da Stefano Orlandini e Rewilding Apennines diretta da Mario Cipollone.

"Con delibera di giunta del 7 febbraio", dicono le associazioni, "la Regione Abruzzo ha finanziato una serie di progetti, tra i quali alcuni, peraltro molto costosi, riguardano nuovi impianti sciistici previsti in alcune località, comprese diverse zone protette di rilevante valore naturalistico, come i parchi nazionali del Gran Sasso-Monti della Laga e quello della Maiella. È ormai ovvio che tra le conseguenze dei cambiamenti climatici forse il più evidente nei nostri climi è la crescente diminuzione delle precipitazioni sia sotto forma di pioggia sia di neve. I massicci montani abruzzesi in questi giorni colpiscono la nostra attenzione per il fatto di essere praticamente privi di neve fino a 2.300-2.400 metri di quota e oltre".

Alla scarsità delle precipitazioni si aggiunge va aggiunto anche il continuo aumento della temperatura media: "Il Servizio meteorologico dell’Unione Europea, Copernicus", continuano le associazioni, "ha reso noto che il mese di gennaio 2024 è stato il gennaio più caldo mai registrato. In una situazione come questa ci si aspetterebbe che la classe politica abruzzese e gli imprenditori del settore, invece di insistere per la realizzazione di nuovi impianti sciistici che comporterebbero rilevanti danni ambientali, pesanti e insostenibili consumi d’acqua, grossi sfregi al paesaggio, capissero che sarebbe molto meglio gestire in modo intelligente il grande capitale naturale ancora presente nell’Appennino abruzzese. Si perseguono, invece, strade totalmente diverse".

Le associazioni ricordano come nel 2023 è partita la realizzazione di una stazione sciistica nella Valle delle Lenzuola "che", sottolineano, "sta arrecando danni gravissimi a una delle zone più belle e naturalisticamente pregevoli del Parco naturale regionale Sirente Velino, territorio di grande valore naturalistico ma sempre più sottoposto a iniziative del tutto incompatibili con una gestione adeguata di quella che dovrebbe essere un’area protetta che è anche tutelata a livello comunitario. E ora ecco nuovi progetti che rischiano di dare ulteriori duri colpi a tante delle nostre zone di maggior valore ambientale".