L'AQUILA
Stop alla caccia in area cuccioli di Amarena
Decisione della Regione a tutela della coppia di giovani orsi marsicani rimasti orfani della mamma. Fermo su cinghiali tra Pescina, Lecce e Gioia dei Marsi
L'AQUILA. Stop alla caccia nelle aree dove si trovano i cuccioli dell'orsa Amarena, uccisa da un colpo di fucile il 31 agosto a San Bendetto dei Marsi dal proprietario di una norcineria, il 56enne Andrea Leombruni. Lo ha deciso la Regione Abruzzo, su richiesta del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise.
"Facendo seguito alla richiesta del Parco", dicono il vicepreisdente della giunta regionale Emanuele Imprudente e il presidente del Parco Giovanni Cannata, "di assicurare le migliori condizioni di tranquillità e tutela della coppia di giovani orsi marsicani orfani della mamma, dopo aver incontrato il mondo venatorio, che ringraziamo per la sensibilità mostrata, si è convenuto di sospendere la caccia al cinghiale fino al 30 novembre prossimo all'interno di aree circoscritte ricomprese nel territorio dei comuni di Pescina (L'Aquila), Gioia dei Marsi (L'Aquila) e Lecce dei Marsi (L'Aquila), con l'impegno ad attivarsi immediatamente per il recupero dei giorni di sospensione nel mese di gennaio".
La misura di mitigazione dei rischi durerà fino al periodo del letargo dei due giovani esemplari di orso bruno marsicano, avvistati a più riprese dai tecnici del Pnalm. Sembrano quindi scongiurati i primi pericoli legati all'improvvisa assenza della madre, dalla quale non si sarebbero per natura distaccati ancora per un anno circa.
La popolazione di orsi bruni marsicani è composta da poco più di 50 individui, stando all'ultima stima formale realizzata nel 2014. Le femmine sarebbero meno di 20 e non sono estremamente prolifiche: uno massimo due cuccioli a parto è la media attestata. Non si riproducono prima dei 4 anni e difficilmente oltre i 25.
L'orsa Amarena si era distinta e resa nota al mondo con le sue due ultime cucciolate per aver dato vita nel 2020 a 4 esemplari, di cui Juan Carrito, l'orso particolarmente confidente che è stato investito da un'auto il 23 gennaio a Castel di Sangro (L'Aquila), e nella primavera 2023, venendo allo scoperto con i due cuccioli ora rimasti orfani.