Febo candidato sindaco, arrivano tre no
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Si allarga il fronte dei contrari: a un gruppo di dissidenti del Pd ora si uniscono anche Sinistra italiana e Articolo Uno
CHIETI. «Noi abbiamo la volontà di cambiare attraverso l’apertura a un progetto civico e di questa intenzione è stato interessato anche il nostro segretario regionale, Michele Fina. Però, la nostra sensazione è che qualcuno voglia tornare allo stesso scenario di 5 anni fa». Luca Caratelli, segretario del circolo Pd di Chieti centro, non cambia idea: secondo lui e secondo un gruppo del partito, sarebbe uno sbaglio candidare a sindaco Luigi Febo, consigliere uscente e già candidato sconfitto nel 2015. Restano le divisioni nel partito: Filippo Di Giovanni, segretario cittadino, è pronto a fare il nome del candidato entro tre-quattro giorni e il prescelto potrebbe essere proprio Febo. Oltre alle voci, c’è un altro indizio: se Febo non vuole parlare della corsa al Comune, si registrano due suoi interventi in appena due giorni su temi cittadini: ieri il futuro dell’ospedale e oggi le bollette dei rifiuti. Febo sembra parlare da candidato. Ma quale sarà la sua coalizione?
CARATELLI DICE NO. La corrente di Caratelli preferirebbe appoggiare Bruno Di Iorio, il medico ed ex presidente onorario del Chieti, candidato dell’asse Mauro Febbo di Forza Italia e Alessandro Marzoli di Italia Viva: «Di Iorio non è di certo un rappresentante del centrodestra», dice Caratelli, «poi se una lista di centrodestra vuole appoggiarlo non può essere un problema perché l’importante è pensare al bene della città. Ovviamente, preferiremmo uno schieramento di centrosinistra ma ormai manca poco alle elezioni e bisogna stringere. Noi non abbiamo avuto alcun contatto con Febbo», assicura, «ma vorremmo che il Pd si aprisse verso una coalizione più larga e che si facessero le dovute valutazioni prima di scegliere il candidato». Di Giovanni è pronto a indicare il nome al resto della coalizione formato da Sinistra italiana, Articolo Uno, Liberi e Uguali e Chieti da Capo: sarà uno dei consiglieri in carica tra Pd e civica Chieti per Chieti.
FRONTE ANTI FEBO. Ma non è affatto scontato che gli altri partiti dicano sì a Febo. È quanto emerge da una presa di posizione di Michele Marino (Sinistra italiana) e Giustino Zulli (Articolo Uno): «Il consigliere Enrico Raimondi, anche per conto del gruppo Chieti da Capo, ha evidenziato la necessità di puntare su una candidatura capace di rappresentare tutto il pluralismo rappresentato da forze democratiche, progressiste, ambientaliste e di sinistra. Concordiamo pienamente», dicono Marino e Zulli, «per una pluralità di ragioni e riteniamo utile puntare ad intercettare i sentimenti dei tantissimi elettori ed elettrici che vorrebbero andare oltre le esperienze già fatte». Marino e Zulli precisano: «Sinistra italiana e Articolo Uno, unitariamente, invitano i dirigenti del Pd e di Chieti per Chieti a guardare al futuro più che al passato e a mettersi a disposizione di chi ha la possibilità di far superare ai partiti i loro stretti recinti».
SECONDO COMIZIO? Febo, però, va avanti e prende posizione sulla Tari: «Dopo un mese dall’approvazione in consiglio comunale dell’ordine del giorno sulla riduzione della Tari per le famiglie, le attività produttive e commerciali più duramente colpite dalle difficoltà economiche seguite al lockdown, ci troviamo costretti a lamentare l’inerzia e la lentezza dell’amministrazione teatina su un provvedimento davvero importante per la ripresa economico-sociale della nostra città. Sebbene la prima rata della scadenza Tari sia stata opportunamente posticipata», dice, «ci troviamo adesso proprio nell’imminenza del limite ipotizzato dalla giunta, ossia il 30 giugno, e né il consiglio comunale né tantomeno le commissioni competenti sono state convocate per apportare modifiche».