L’importanza della zonazione viticola, se ne parla a Rocca San Giovanni

17 Febbraio 2025

L’obiettivo è di migliorare ogni area produttiva, massimizzare il valore della produzione e garantire un reddito sostenibile ai viticoltori

ROCCA SAN GIOVANNI. La Cantina Frentana ha annunciato l’avviamento di un progetto di “zonazione scientifica” per migliorare ogni area produttiva, massimizzare il valore della produzione e garantire un reddito sostenibile ai viticoltori. Oggi pomeriggio, nella Torre Vinaria a Rocca San Giovanni, si è parlato di “zonazione viticola” per illustrare meglio quali siano le idee in campo. 

Una storia in evoluzione, come ha raccontato Carlo Romanelli, da trent’anni presidente della Cantina Frentana: “Quando mi sono insediato qui non avevamo né l’enologo né l’agronomo, così la prima cosa che ho fatto è stata prevedere l’inserimento di queste due figure. Oggi abbiamo due agronomi. Abbiamo inizialmente provato a fare la zonazione tra di noi con un ‘progetto qualità’ e altre iniziative, costruendo tutto pian piano. Spero che anche questo progetto di zonazione possa dare i suoi frutti: miriamo ai giovani e vogliamo che loro possano avvicinarsi il più possibile a noi perché riteniamo importante il rinnovamento”.

Per Roberto Di Vincenzo, presidente del Gal Costa dei Trabocchi, “se non c’è territorio intorno all’offerta cicloturistica, non c’è destinazione. Sin da subito abbiamo voluto pensare a un modello organizzativo che conferisse al territorio qualità e capacità di organizzazione. Per tale ragione abbiamo lavorato, insieme alla Camera di Commercio di Chieti-Pescara, alla realizzazione del disciplinare del marchio ‘Costa dei Trabocchi’, di cui è titolare la Cantina Frentana per la parte relativa ai prodotti alcolici. Ora la stessa Cantina Frentana si è mostrata disponibile a cedere alla Camera di Commercio questa parte di diritti. Ciò sarà utile a comunicare il marchio ‘Costa dei Trabocchi’ come brand internazionale e procedere ancora di più in un lavoro comune per affermare, con sempre maggiore forza, un brand unico”.

A livello territoriale, ha spiegato Di Vincenzo, “abbiamo zonizzato i comuni da Francavilla al Mare a San Salvo, unendo poi anche i comuni che sono attaccati alle località costiere. Sempre più ci muoviamo verso un modello integrato turismo-territorio, dove il territorio è un elemento essenziale affinché ci sia un turismo di qualità. Non c’è sempre un’equivalenza tra servizi e prezzo. Bisogna lavorare più sul valore aggiunto che non sulla quantità delle presenze turistiche. In futuro vogliamo dialogare con tutti i Gal italiani per individuare quali siano le nuove sfide”. 

Maurizio Gily del servizio viticolo della Cantina Frentana ha invece evidenziato che “il cambiamento del clima ci mette davanti a situazioni abbastanza nuove rispetto al passato e che quindi richiedono degli adattamenti. Questo è un territorio ad alta vocazione, oserei dire con vocazioni molteplici, date le diversità microclimatiche. Bisogna quindi individuare il migliore rapporto vitigno-ambiente e cercare di ottenere il massimo possibile da ogni vigneto. Zonare significa coinvolgere. Abbiamo una previsione di perdita di superficie nei prossimi anni, ma non dobbiamo farci prendere dal panico. I paesaggi agricoli nel tempo cambiano, aumentano e diminuiscono: noi cercheremo di difendere i nostri”.

Gabriele Valentini, ricercatore dell’Università di Bologna, ha portato avanti un progetto di zonazione di Loreto Aprutino, e quindi ha già una certa esperienza in merito: “Dobbiamo fare tesoro di ciò che è diverso e valorizzarlo, andando dietro al vigneto e vedendo come risponde la vite. La trasposizione didattica del concetto di terroir in viticoltura è davvero complessa”, ha ammonito. Il terroir, infatti, indica l’influenza che il territorio esercita sulla produzione del vino, tenendo in considerazione fattori come suolo, clima, esposizione al sole, presenza di acqua e tradizioni locali. Ma non è tutto: “Non si conosce in maniera oggettiva un territorio se non lo si misura con un metodo, e la facoltà di Agraria a Teramo è stata il metodo”, ha precisato Valentini nel sottolineare anche l’importante ruolo avuto dall’Università con la sinergia tra gli atenei teramano e bolognese.

Riallacciandosi a queste riflessioni, in rappresentanza dell’Unite ha parlato la professoressa Rosanna Tofalo: “Occorre dare spessore alla parola terroir che ultimamente si usa anche per la birra. Per me un vino di pregio deve essere necessariamente legato al territorio”. E Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio di Tutela Vini d'Abruzzo, ha aggiunto: "Una zonazione fatta con tutti i crismi è fondamentale e va fatta con criterio. Il Consorzio darà pieno appoggio. In passato nel Teramano era già stato fatto un discorso simile dai contadini, a conferma della saggezza popolare".

Carlo Ricci, direttore del Gal Costa dei Trabocchi, ha concluso: "Sono d’accordo con ciò che è stato detto dagli altri relatori, bisogna valorizzare quello che abbiamo attraverso una strategia di valore aggiunto. Spero che ci sarà questa comunità di progetto perché vogliamo tenere molto alto il livello qualitativo".

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