Forum città gemellate nel nome di Celestino
Oggi l’adunata dei centri attraversati dal passaggio del pontefice eremita I promotori: «Itinerari da mettere in rete come il Cammino di Santiago»
L’AQUILA. Itinerari religiosi che fanno parte della storia di Celestino, in un percorso ideale che parte dalla Perdonanza e confluisce nel giubileo straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco. Il Movimento celestiniano si fa promotore di una serie di iniziative volte sia ad attrarre turismo religioso, ma anche a promuovere il messaggio di Celestino al di fuori dei confini dell’Abruzzo. Nasce da queste premesse il Forum annuale delle città celestiniane che riunisce tutte le località legate alla figura del Papa Eremita. Un confronto che parte da oggi al Palazzetto dei Nobili e in una sessione di lavoro a cui sono invitati il sindaco, il direttore del dipartimento Cultura e turismo della regione Giancarlo Zappacosta, il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, l’arcivescovo Giuseppe Petrocchi, monsignor Claudio Palumbo, vicario generale di Isernia-Venafro, il vescovo di Sulmona-Valva Angelo Spina e l’ausiliare di Perugia Paolo Giulietti. L’appuntamento è a partire dalle 10,30, ma i lavori vanno avanti fino alle 17 quando ci sarà un concerto del “Concentus serafino aquilano” diretto da Manlio Fabrizi.
«La nostra realtà è pronta a presentare un gemellaggio spirituale tra la cittadina umbra di Collevalenza e L’Aquila: da una parte la Madre Speranza, dall’altra Celestino», annuncia Caterina Rosati del Concentus. Tra i promotori del Forum don Carmelo Pagano Le Rose e l’assessore al Turismo Lelio De Santis, consapevole della valenza potenziale dell’iniziativa, anche in relazione alla serie di iniziative messe in campo per il Giubileo. Il sentiero guida è quello che va da Sant’Angelo Limosano (Campobasso), luogo di nascita di Celestino, e Assisi. Tra le località testimoni del passaggio del frate eremita ci sono Castel di Sangro e Palena, ma anche Civitanova del Sannio, Chiauci, Pescolanciano. Poi c’è la città di Roma dove fu autorizzato “a dire messa” e un po’ tutta la Valle Peligna, nel cui territorio (1232) rimase per 62 anni in eremitaggio, fino alla sua elezione a pontefice (1294). Infine, tutti i borghi dell’Aquilano dove ha transitato e le soste del suo viaggio alla volta di Lione (1275) dove l’eremita incontrò Gregorio X, senza dimenticare Ferentino e Anagni. «A tutta questa serie di località», spiegano Floro Panti e Paolo Giorgi del movimento celestiniano, «bisogna aggiungere tutte le sedi di conventi dei Celestini, dove spesso vengono trovate reliquie come un frammento del cilicio rinvenuto di recente a Barletta. La sfida è di mettere in rete questi percorsi, creando un sistema simile a quello del Cammino di Santiago». (fab.i.)
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