L’eremo di Celestino V resta ancora inaccessibile

15 Ottobre 2022

I lavori sono finiti da oltre due mesi, ma il piazzale e il sentiero sono chiusi Casciani: all’appello manca il nulla osta ad alcune varianti eseguite dall’impresa 

SULMONA. I lavori sono stati ultimati da oltre due mesi, ma il piazzale e il sentiero che conducono all’eremo di Sant’Onofrio sono ancora chiusi a escursionisti e turisti. Una situazione che ha dell’incredibile e che sta sollevando rimostranze e proteste da parte dei turisti che giungono a Sulmona per visitare quella che fu la prima residenza sul Morrone di fra Pietro poi diventato Papa Celestino V.
È proprio sull’eremo di Sant’Onofrio che fra Pietro accettò di diventare Papa. Era l’agosto del 1294 e ancora oggi la grotta in cui visse e pregò durante la sua permanenza a Sulmona, è ancora intatta e meta ogni anno di migliaia di fedeli e turisti. Un luogo sacro che da più di un anno è interdetto alle visite a causa dei lavori che, seppur ultimati, non vengono ancora riconsegnati dalla ditta esecutrice al Comune.
Tutta colpa della burocrazia che sta di fatto allungando ulteriormente la riapertura sia del piazzale a servizio dello chalet, sia del tortuoso sentiero che conduce all’eremo e alla grotta di fra Pietro da Morrone.
Secondo i piani del Comune l’intera zona celestiniana doveva essere fruibile già dal mese di giugno ma siamo alle porte di novembre e tutto è ancora fermo.
«Purtroppo abbiamo le mani legate», afferma l’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco, Franco Casciani. «Proprio nell’ultimo periodo, la ditta che sta effettuando i lavori ha eseguito delle varianti al progetto originale. Varianti che devono essere approvate dalla Soprintendenza. Senza il nulla osta da parte dei Beni culturali, la ditta non può procedere alla riconsegna dei lavori e di conseguenza il Comune non può andare avanti con la conseguente gara d’appalto per la gestione dello chalet e del piazzale».
A dire il vero ci sarebbe già la disponibilità dell’Associazione celestiniana a riprendere il lavoro di valorizzazione e gestione del piazzale e dello chalet iniziato anni fa e poi sospeso con l’arrivo della pandemia.
E dal Comune si sta valutando se questa strada possa essere perseguibile, centrando così due obiettivi: consentire all’Associazione celestiniana di ultimare il periodo fissato nella convenzione e riaprire immediatamente l’intero complesso celestiniano senza dover aspettare l’indizione di una nuova gara d’appalto.
Eventualità, questa, che finirebbe per allungare ulteriormente i tempi per la riapertura dell’eremo che continua a essere da più parti sollecitata.
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