Negoziante fa arrestare l’usuraio
Rom incassa duemila euro, bloccato all’uscita dai finanzieri.
AVEZZANO. Entra in un negozio di alimentari per riscuotere gli interessi dei soldi prestati, ma ad aspettarlo fuori trova gli uomini della Finanza. In cella è finito R.M., rom di Avezzano. Le fiamme gialle hanno bloccato l’uomo all’uscita dell’attività commerciale: era in possesso di duemila euro in contanti appena riscossi.
L’OPERAZIONE. Si chiama operazione «Delizia» l’operazione portata a termine dalla compagnia della Guardia di finanza di Avezzano al comando del tenente Diego Morelli. E’ scattata dopo la denuncia di alcuni commercianti della città strozzati dai prestiti usurari e costretti a subire tentativi di estorsione nei loro confronti.
IL FERMO. Il rom avezzanese, insieme alla moglie, si sarebbe recato nel negozio di generi alimentari che si trova in centro. Qui, dopo aver minacciato il proprietario, avrebbe preso in consegna il pizzo, circa duemila euro. Poi i coniugi, una volta saliti in auto, sono ripartiti, allontanandosi dal negozio. Gli investigatori erano però appostati poco distante e stavano osservando i movimenti dei due. A quel punto sono entrati in azione gli uomini delle Fiamme gialle che hanno bloccato l’auto.
LA PERQUISIZIONE. Subito dopo aver bloccato l’auto, i finanzieri hanno iniziato la perquisizione del veicolo. I militari hanno proceduto alla perquisizione personale dell’avezzanese e hanno trovato circa 2000 euro che, secondo l’accusa, erano provento dell’estorsione appena consumata. Una successiva perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire ulteriore denaro contante per un totale di circa 15mila euro, nascosti nell’abitazione. Sono saltati fuori anche degli assegni e della documentazione che attualmente è al vaglio dei finanzieri. La macchina bordo della quale i coniugi viaggiavano è stato sequestrata in quanto priva di documenti.
L’INDAGINE. L’indagine, predisposta dalla Procura della Repubblica di Avezzano, è il risultato di una serie di controlli che vanno avanti da diversi mesi mediante appostamenti e pedinamenti nel corso dei quali sono stati acquisiti numerosi indizi che dimostrerebbero l’attività di usura da nei confronti di diversi commercianti avezzanesi. Gli accertamenti andranno avanti anche nei prossimi giorni e non è escluso che possa emergere un fenomeno di usura ed estorsione dilagante sul territorio. Su richiesta del sostituto procuratore di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, l’arrestato è stato rinchiuso nel carcere dell’Aquila mentre la moglie è stata denunciata a piede libero. Dovranno rispondere di usura ed estorsione. L’operazione portata a termine, se dovesse essere confermata anche in sede giudiziaria, dimostra, ancora una volta, che quello dell’usura è un fenomeno dilagante ad Avezzano. Si tratta di un tipo di reato che in passato ha creato non pochi problemi alla vita sociale e commerciale della città, e rappresenta un vero e proprio pericolo per l’economia locale.
L’OPERAZIONE. Si chiama operazione «Delizia» l’operazione portata a termine dalla compagnia della Guardia di finanza di Avezzano al comando del tenente Diego Morelli. E’ scattata dopo la denuncia di alcuni commercianti della città strozzati dai prestiti usurari e costretti a subire tentativi di estorsione nei loro confronti.
IL FERMO. Il rom avezzanese, insieme alla moglie, si sarebbe recato nel negozio di generi alimentari che si trova in centro. Qui, dopo aver minacciato il proprietario, avrebbe preso in consegna il pizzo, circa duemila euro. Poi i coniugi, una volta saliti in auto, sono ripartiti, allontanandosi dal negozio. Gli investigatori erano però appostati poco distante e stavano osservando i movimenti dei due. A quel punto sono entrati in azione gli uomini delle Fiamme gialle che hanno bloccato l’auto.
LA PERQUISIZIONE. Subito dopo aver bloccato l’auto, i finanzieri hanno iniziato la perquisizione del veicolo. I militari hanno proceduto alla perquisizione personale dell’avezzanese e hanno trovato circa 2000 euro che, secondo l’accusa, erano provento dell’estorsione appena consumata. Una successiva perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire ulteriore denaro contante per un totale di circa 15mila euro, nascosti nell’abitazione. Sono saltati fuori anche degli assegni e della documentazione che attualmente è al vaglio dei finanzieri. La macchina bordo della quale i coniugi viaggiavano è stato sequestrata in quanto priva di documenti.
L’INDAGINE. L’indagine, predisposta dalla Procura della Repubblica di Avezzano, è il risultato di una serie di controlli che vanno avanti da diversi mesi mediante appostamenti e pedinamenti nel corso dei quali sono stati acquisiti numerosi indizi che dimostrerebbero l’attività di usura da nei confronti di diversi commercianti avezzanesi. Gli accertamenti andranno avanti anche nei prossimi giorni e non è escluso che possa emergere un fenomeno di usura ed estorsione dilagante sul territorio. Su richiesta del sostituto procuratore di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, l’arrestato è stato rinchiuso nel carcere dell’Aquila mentre la moglie è stata denunciata a piede libero. Dovranno rispondere di usura ed estorsione. L’operazione portata a termine, se dovesse essere confermata anche in sede giudiziaria, dimostra, ancora una volta, che quello dell’usura è un fenomeno dilagante ad Avezzano. Si tratta di un tipo di reato che in passato ha creato non pochi problemi alla vita sociale e commerciale della città, e rappresenta un vero e proprio pericolo per l’economia locale.