Regione e giudici divisi sul progetto Powercrop
Mazzocca: «Documento annulla il patto con Sadam, non c’è pubblica utilità» Il Tar: «La legge viene rispettata, l’impianto ad Avezzano si può fare»
AVEZZANO. Da un lato c’è la giunta regionale che dice no alla Powercrop e approva un documento per cancellare l’accordo di riconversione del 2007 dell’ex zuccherificio di Celano. Dall’altro il Tar, secondo cui il progetto della centrale a biomasse di Avezzano è in linea con la normativa vigente. L’ennesimo braccio di ferro si consuma alla vigilia della Conferenza dei servizi, prevista oggi a Pescara proprio per esaminare il caso-Powercrop.
QUELLI DELLA REGIONE. La Regione ha giocato d’anticipo e martedì, nella seduta di giunta, ha adottato un atto per recedere dall’accordo di riconversione ritenuto «non più di pubblico interesse». «Un risultato importante per la Marsica e per il Fucino», hanno commentato il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, e i consiglieri regionali Lorenzo Berardinetti e Maurizio Di Nicola, «e per i tantissimi cittadini preoccupati dall’installazione impattante in un’area a grande valenza sia dal punto di vista ambientale sia per le produzioni agricole in atto». Per il sottosegretario con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca, «l’operato degli uffici ha permesso di approfondire tutti i temi della questione, evidenziati da 16 sindaci del territorio, grazie all’attività svolta dal gruppo di lavoro. Si è ritenuto, dunque, che l’accordo non solo non va attuato nelle modalità previste, perché non più aderente alle finalità strategiche previste per il Fucino e per l’intera Regione, ma anche non più praticabile per lo sviluppo agricolo».
CHE COSA DICE IL TAR. Grande soddisfazione è stata espressa dai lavoratori dell’ex Sadam di Celano, difesi dall’avvocato Franco Paolini, per le due sentenze del Tribunale amministrativo regionale. «Il Tar», evidenzia Marco Iacutone, Rsu, «ha confermato la perfetta rispondenza del progetto Powercrop a tutti i crismi di legge. Non si comprende l’atteggiamento ostruzionistico della politica locale e regionale, atteso che, come confermato dal Tar, non sussistono affatto i paventati rischi ambientali e socio economici. Al contrario la realizzazione del progetto sarebbe diretta a incrementare i livelli occupazionali del territorio senza intaccare il settore agricolo. Le sentenze annullano sia la determina dirigenziale della Regione, che aveva negato l’autorizzazione unica, sia la delibera consiliare del Comune di Avezzano che introduceva le misure di salvaguardia alla fascia contigua della riserva del Salviano, confermando la legittimità del Via».
POLEMICHE INFINITE. Critici i grillini. «Siamo molto soddisfatti che la giunta abbia annunciato di voler recedere dall’accordo», commenta il consigliere regionale Gianluca Ranieri, «ma si tratta solo di un annuncio. Ci aspettiamo che Mazzocca, e i consiglieri marsicani, chiedano il secco no di questa conferenza di servizi». Per Walter Delle Coste, presidente del Wwf Abruzzo montano «la lotta contro la centrale a biomasse, comunque, continuerà e faremo di tutto per far comprendere ai tecnici della Regione e degli altri enti coinvolti i gravissimi risvolti negativi per ambiente, salute pubblica ed economia del territorio».
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