Turismo sulla neve e cementoGli affari dei Ferlaino a Roccaraso
Interessi dell’ex patron del Napoli calcio, si infiamma il dibattito in Comune
ROCCARASO. Cemento fa rima con neve. A Roccaraso, la principale stazione sciistica del Centro-Sud, continuano a estendersi gli interessi delle società di costruzione che fanno capo a Corrado Ferlaino.
Le società riconducibili alla famiglia dell'ex patron del Napoli calcio, squadra che Corrado Ferlaino ha guidato per 33 anni, hanno nel paese dell'Alto Sangro più di un interesse economico. Dopo gli appartamenti tirati su e quelli attualmente in costruzione nella zona "C" d'espansione, ora le società con cui collabora la famiglia Ferlaino hanno messo gli occhi sull'area ex Sme. Il Comune ha infatti accolto la proposta di riqualificare l'area, provocando un terremoto politico nell'ambito dell'amministrazione comunale con la fuoriscita dalla giunta dell'assessore Luigi Altamura. Contrario a una serie di decisioni prese in materia di lottizzazioni nel territorio comunale dal sindaco Armando Cipriani, Altamura alcuni giorni fa si era dimesso lanciando «l'allarme cementificazione a Roccaraso. Dove», ha sostenuto, «le pianure stanno scomparendo sotto le colate di cemento». A convincere Altamura ad abbandonare la giunta, è stata la decisione dell'ufficio tecnico del Comune di concedere a una società partenopea la possibilità di «riqualificare» gli edifici ex Sme di proprietà dell'Enel, fino a 15 anni fa colonia dei figli degli impiegati Enel.
«Le società interessate hanno già costruito diversi appartamenti nella zona "C" a Roccaraso e altri li sta realizzando», spiega anche il capogruppo dell'opposizione in consiglio comunale, Francesco Di Donato. Per quanto riguarda l'ex-Sme, Di Donato chiarisce che «la ditta ha presentato due anni fa la proposta di piano integrato d'intervento per la costruzione di 700 appartamenti, bocciata dal consiglio comunale. A seguito è stata autorizzata la riqualificazione degli edifici esistenti nell'area dell'Enel». La riqualificazione non comporta l'aumento di volume e dunque non contrasta con le disposizioni del Piano regolatore, che definisce quella zona «non edificabile», ma la ditta riuscirà comunque a ricavarne 50 appartamenti.
Intanto prende posizione «contro la svendita di Roccaraso» anche l'associazione culturale «Roccaraso è» presieduta da Alessandro Amicone, che chiede «le dimissioni anticipate del sindaco e il commissariamento del paese». Ferlaino non è tuttavia l'unico imprenditore ad aver capito che Roccaraso, «la Cortina d'Abruzzo», è una gallina dalle uova d'oro. Ci sono altre tre ditte di costruzioni - e tutte con radici napoletane - che hanno investito, sia sul versante del confine con Castel di Sangro, sia su quello con Rivisondoli. Nella cosiddetta zona "C" hanno realizzato appartamenti la ditta Giogaia, la Edilfiore e Luca Giordano. La fetta più grande, tuttavia, con oltre 200 appartamenti, è quella che fa capo alla famiglia dell'ex presidente del Napoli da sempre legato a Roccaraso.
Le società riconducibili alla famiglia dell'ex patron del Napoli calcio, squadra che Corrado Ferlaino ha guidato per 33 anni, hanno nel paese dell'Alto Sangro più di un interesse economico. Dopo gli appartamenti tirati su e quelli attualmente in costruzione nella zona "C" d'espansione, ora le società con cui collabora la famiglia Ferlaino hanno messo gli occhi sull'area ex Sme. Il Comune ha infatti accolto la proposta di riqualificare l'area, provocando un terremoto politico nell'ambito dell'amministrazione comunale con la fuoriscita dalla giunta dell'assessore Luigi Altamura. Contrario a una serie di decisioni prese in materia di lottizzazioni nel territorio comunale dal sindaco Armando Cipriani, Altamura alcuni giorni fa si era dimesso lanciando «l'allarme cementificazione a Roccaraso. Dove», ha sostenuto, «le pianure stanno scomparendo sotto le colate di cemento». A convincere Altamura ad abbandonare la giunta, è stata la decisione dell'ufficio tecnico del Comune di concedere a una società partenopea la possibilità di «riqualificare» gli edifici ex Sme di proprietà dell'Enel, fino a 15 anni fa colonia dei figli degli impiegati Enel.
«Le società interessate hanno già costruito diversi appartamenti nella zona "C" a Roccaraso e altri li sta realizzando», spiega anche il capogruppo dell'opposizione in consiglio comunale, Francesco Di Donato. Per quanto riguarda l'ex-Sme, Di Donato chiarisce che «la ditta ha presentato due anni fa la proposta di piano integrato d'intervento per la costruzione di 700 appartamenti, bocciata dal consiglio comunale. A seguito è stata autorizzata la riqualificazione degli edifici esistenti nell'area dell'Enel». La riqualificazione non comporta l'aumento di volume e dunque non contrasta con le disposizioni del Piano regolatore, che definisce quella zona «non edificabile», ma la ditta riuscirà comunque a ricavarne 50 appartamenti.
Intanto prende posizione «contro la svendita di Roccaraso» anche l'associazione culturale «Roccaraso è» presieduta da Alessandro Amicone, che chiede «le dimissioni anticipate del sindaco e il commissariamento del paese». Ferlaino non è tuttavia l'unico imprenditore ad aver capito che Roccaraso, «la Cortina d'Abruzzo», è una gallina dalle uova d'oro. Ci sono altre tre ditte di costruzioni - e tutte con radici napoletane - che hanno investito, sia sul versante del confine con Castel di Sangro, sia su quello con Rivisondoli. Nella cosiddetta zona "C" hanno realizzato appartamenti la ditta Giogaia, la Edilfiore e Luca Giordano. La fetta più grande, tuttavia, con oltre 200 appartamenti, è quella che fa capo alla famiglia dell'ex presidente del Napoli da sempre legato a Roccaraso.
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