FUSIONE COMUNI

Nuova Pescara: associazioni in piazza. E Sospiri replica

Manifestazione contro il rinvio al 2027 della fusione dei comuni proposto dal presidente del consiglio regionale

PESCARA. Manifestazione davanti al Comune di Pescara, dove si stava svolgendo il Consiglio regionale, di sigle ed associazioni che si oppongono alla Legge Sospiri appena presentata per la Nuova Pescara.

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"Contestiamo il Progetto Sospiri per lo slittamento della Nuova Pescara al 2027 perchè per noi questo è un atto propedeutico a farla saltare", spiega Marco Camplone dell'Associazione Nuova Pescara.

"Rinviare al 2027", dicono le associazioni in una nota comune, "significa perdere 40 dei 100 milioni di euro che, se spesi in modo virtuoso, possono dare lustro e far diventare il nuovo comune un fiore all'occhiello per l'Italia in Europa e nel mondo".

Secondo le associazioni "le potenzialità della fusione sono molteplici: dal risparmio in termini economici per l'amministrazione e i servizi, alla possibilità di creare un'area che, naturalmente e geograficamente posta al centro dell'Italia, ha tutte le potenzialità per diventare il punto di riferimento dell'Adriatico. Solo la cecità e gli interessi interni della politica abruzzese sta ritardando tutto questo, non consentendo deliberatamente di far crescere l'Abruzzo: per questo i promotori chiedono che la Nuova Pescara si faccia e si faccia subito".

Dopo la conferenza stampa in piazza Italia le associazioni sono salite nell'aula del consiglio comunale dove era in corso la riunione del consiglio regionale per chiedere di essere ricevute dai capigruppo e hanno incontrato anche il presidente Sospiri. 

Sospiri assicura che non c'è l'intenzione di "rinviare sine die una norma in cui crediamo con forza e che sicuramente rappresenta un'occasione di crescita irrinunciabile, ma siamo anche consapevoli che le fusioni a freddo non sortiscono mai buoni frutti. La modifica legislativa che intendiamo portare in aula ha fissato dei tempi, degli step e delle azioni ben precise, con tempi rigorosi che, se non verranno rispettati, faranno scattare alla data del primo gennaio 2024 la decadenza dei tre Consigli comunali. E da tale previsione non si retrocede di un passo". 

"Difficile non condividere i temi proposti dalle associazioni, dalla riorganizzazione del comparto sanitario allo sviluppo del terziario, del commercio e della cultura - ha sottolineato il presidente Sospiri -, sino alla possibilità di intercettare fondi per le nostre imprese. E comprendiamo anche i timori espressi in riferimento al differimento della nascita della nuova città, un differimento in cui leggono la volontà di cancellare addirittura la norma, di affossare il progetto. Nessuno lo ha mai pensato, ma soprattutto non lo permetteremo: i tempi individuati sono inderogabili, i tre Comuni hanno oggi il dovere di avviare la fusione dei servizi, prendendosi il tempo necessario per la loro riorganizzazione".