L'ANNIVERSARIO
Per la prima volta ecco l'hotel Rigopiano, che cosa resta della tragedia / VIDEO E FOTOGALLERY
L'anniversario celebrato nella zona rossa. La cerimonia, il dolore che si rinnova dei parenti delle 29 vittime. E gli arredi, la struttura le piscine e il centro relax dell'ex resort travolto dalla valanga
RIGOPIANO. Commozione ed emozione come sette anni fa, il giorno della tragedia dell'albergo travolto dalla valanga.
Ventinove vittime che l'Abruzzo intero ha ricordato nell'anniversario del 18 febbraio con la lenta, lunga, piangente e poderosa marcia dei parenti delle vittime, la messa, la deposizione dei fiori al totem davanti all'hotel, il rilascio in cielo dei 29 palloncini bianchi e i nomi scanditi uno a uno, che vengono portati via dal vento. "Per non dimenticare", "Mai più" , le frasi che continuano a ripetere i rappresentanti delle istituzioni che fanno loro il dolore dei parenti alla ricerca di giustizia dopo il processo di primo grado.
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Fra le corone di fiori spiccano quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del governo italiano portate dai carabinieri in alta uniforme. Ma è tutto lo scenario che colpisce e che aggiunge commozione. Per la prima volta la cerimonia si svolge nella zona rossa della tragedia che era stata posta sotta sequestro per motivi giudiziari. E per la prima volta è possibile entrare nei resti dell'Hotel Rigopiano, in quello che era un lussuoso resort, centro benessere, Spa, e ristorante e trasformato dal tempo e dalla valanga in miseri blocchi di cemento. Qui sembra di sentire ancora lo strazio, qui sembra di vivere ancora quelle ore di terrore vissute dagli ospiti dell'hotel, bloccati dalla neve e poi travolti e uccisi dalla valanga.
Tornano le domande su quei lunghi, oggi incredibili, momenti nei quali pensavano e speravano di salvarsi, o meglio, che qualcuno arrivasse a liberarli.
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Ci sono i resti della piscina, le terme, le sdraio sulle quali rilassarsi, la fontana interna. Gli arredi parlano dello sfarzo di questo hotel a 5 stelle. I resti del camino, la cucina. Che tristezza, che dolore. Tutto è rimasto come quell'ultimo giorno, quando la speranza è terminata con la paura. E la consapevolezza che nessuno sarebbe arrivato in tempo. E allora si solleva forte il grido di "Mai più", che voli più alto della voglia di giustizia. E che i resti dell'Hotel Rigopiano rimangano testimonianza di ciò che non deve più accadere. Almeno questo, per favore.
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