Pescara, malore sulla strada del pronto soccorso: muore architetto 65enne

20 Giugno 2014

La vittima, il 65enne Arnaldo Laterza, che ha curato importanti interventi di restauro si stava recando a piedi all’ospedale, ma si è accasciato a due passi dall’ingresso

PESCARA. Un uomo di 65 anni, l'architetto Arnaldo Laterza, è morto all'alba davanti all'ospedale di Pescara per un malore. Si stava recando a piedi in pronto soccorso, probabilmente proprio perché non si sentiva bene, ma a due passi dall'ingresso, vicino alla sbarra che permette l'accesso alle auto di servizio, si è accasciato al suolo. Immediati i soccorsi, ma per il 65enne non c'è stato nulla da fare. Il medico legale ha potuto solo constatare il decesso. La salma è all'obitorio.

Il professionista pescarese è stato infatti il progettista del restauro dello storico Palazzo Mezzopreti di Pescara che ospita attualmente la sede del Conservatorio Musicale Luisa D'Annunzio e del Palazzo che ospita l'Istituto Tito Acerbo. Proprio per il restauro in stile Liberty dell'importante Palazzo, Laterza aveva anche ricevuto dei riconoscimenti nazionali e internazionali come il 'Metrà di Brescia. La Giuria del Premio era presieduta dal famoso architetto Gillo Dorfles. Palazzo Mezzopreti è stato riaperto nel 2005. La scomparsa dell'architetto Laterza ha colpito il mondo culturale pescarese. Dipendente della Provincia di Pescara con la qualifica di architetto, era andato in pensione a marzo di quest'anno.

Il sindaco di Pescara Marco Alessandrini  è intervenuto sulla morte dell'architetto Laterza: «Con la morte improvvisa dell'architetto Arnaldo Laterza la città di Pescara perde mani creative stimate e riconosciute dentro e fuori l'Abruzzo. Un uomo dedito al lavoro e al decoro, che aveva fatto della ricerca e della storia cittadina un orizzonte a cui guardare per recuperare il passato e inserirlo in un contesto moderno, attuale. I palazzi recuperati grazie al suo tocco sono testimoni della sua grande sensibilità e tendenza al bello, il suo esempio professionale sarà un importante tributo alla formazione delle generazioni di architetti cittadini e non solo. Pescara perde di certo una delle sue firme più prestigiose e l'Amministrazione comunale si unisce al dolore della famiglia».

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