L'AQUILA
Processo Rigopiano, sentenza slitta per lo sciopero degli avvocati
La Corte d'appello sposta dal 9 al 14 febbraio la lettura del dispositivo. E in aula si discute sulla imprevedibilità dell'evento catastrofico
L'AQUILA. La sentenza in Corte d'appello per il processo Rigopiano all'Aquila slitta al 14 febbraio. Questo è stato stabilito dal presidente del collegio dei giudici Aldo Manfredi in relazione allo sciopero degli avvocati delle Camere penali previsto per la settimana in cui erano state programmate le udienze del 7 e quella del 9 con la relativa lettura del dispositivo di sentenza.
A questo punto eventuali repliche anticipate al 31 gennaio e poi appuntamento direttamente al 14 per la sentenza.
Intanto nell'udienza odierna sono state affrontate questioni inerenti la costruzione dell'Hotel e le presunte responsabilità della Gran Sasso Resort. "Luciano Sbaraglia, il tecnico che nel 2006 ha redatto la relazione per l'ampliamento del resort, all'epoca non aveva strumenti sufficienti per poter prevedere eventi catastrofici come quello che si è verificato il 18 gennaio del 2017. - ha detto il suo legale Pietro Cesaroni - un aspetto questo già individuato dal giudice Sarandrea nella sentenza di assoluzione in primo grado".
Sugli elementi di assoluta imprevedibilità, invece, si è concentrata ancora una volta la relazione dell'avvocato Massimo Galasso difensore della Gran Sasso Resort e dell'ex direttore Bruno Di Tommaso: "In nessun modo si poteva immaginare quello che stava per accadere ed i richiami frequenti di quei giorni erano più che altro legati ai soli problemi di viabilità, ma non c'era e non poteva esserci alcuna percezione che potesse abbattersi sulla struttura una tragedia di quella portata."