La guardia di finanza di Teramo

TERAMO / TRUFFA CON I PERMESSI DI SOGGIORNO

Nei guai il ragioniere che aiutava i clandestini / VIDEO

Un arresto e 94 indagati nell'operazione della guardia di finanza che ha favorito la permanenza in Italia di ottanta cittadini provenienti daTunisia, Marocco e Bangladesh

GIULIANOVA. Sono 94 le persone indagate, un consulente del lavoro è ai domiciliari. Alla fine di una complessa attività investigativa, portata avanti in collaborazione con l'ispettorato del Lavoro e coordinata dalla procura di Teramo, la guardia di finanza della compagnia di Giulianova ha arrestato un professionista per favoreggiamento alla permanenza illegale di cittadini stranieri sul territorio dello Stato, falsità ideologica, emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta. Il provvedimento di misura cautelare personale è scattato nei confronti di un professionista residente nella provincia teramana e ha comportato il sequestro preventivo di 90mila euro quale truffa ai danni dello Stato.

Il COMANDANTE LUCIGNANO PARLA DELL'INDAGINE: GUARDA IL VIDEO

Favoriva i clandestini, arrestato consulente del lavoro
Il comandante Lucignano spiega l'operazione della guardia di finanza di Teramo con 94 denunce

IIn base alle risultanze investigative, il consulente, che era depositario delle scritture contabili di alcune società coinvolte, in concorso con un avvocato del Teramano, sarebbe riuscito a ottenere, indebitamente, il rinnovo del permesso di soggiorno di 80 cittadini extracomunitari (originari della Tunisia, Marocco, Bangladesh). L'illecito, secondo gli inquirenti, "è stato commesso mediante la redazione di falsa documentazione riferibile a contratti di lavoro, comunicazioni e buste paga riconducibili a fittizi rapporti lavorativi intercorsi con tre aziende, artatamente costituite e di fatto inesistenti, e i soggetti extracomunitari".

La documentazione, rilevano ancora gli investigatori, "oltre a essere inviata telematicamente dallo studio del professionista per implementare falsamente il sistema informativo lavoro della Regione Abruzzo", sarebbe po stata consegnata dai cittadini extracomunitari a vari sportelli unici per l’immigrazione distribuiti sul territorio nazionale, consentendo così il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno.

È emerso, inoltre, che "una parte dei falsi lavoratori è riuscita anche a conseguire indebite erogazioni pubbliche a sostegno del reddito (aspi, naspi, maternità) per un importo totale quantificato in circa 55mila euro. Le tre aziende “costituite fittiziamente”, di cui una riconducibile allo stesso professionista, sono servite ad alimentare un giro di fatture per operazioni inesistenti per un totale di 340mila euro, emesse a supporto di prestazioni di lavoro mai effettuate, che venivano annotate in contabilità da 5 aziende riconducibili nella titolarità e/o nella gestione allo stesso ragioniere, individuato quale dominus dell’intera vicenda".

Il consulente è stato infine segnalato per esercizio abusivo della professione "avendo esercitato l’attività di esperto contabile senza iscrizione ai rispettivi albi professionali".

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