I carabinieri mentre appongono i sigilli all'autolavaggio

TERAMO

Quattro lavoratori in nero in un autolavaggio. E norme anti Covid non rispettate

Blitz dei carabinieri: attività sospesa e titolare multato per 16.800 euro

TERAMO. Quattro lavoratori di nazionalità egiziana senza contratto trovati dai carabinieri all'interno di un autolavaggio di Teramo. Durante le ispezioni è stato accertato che l'attività non rispettava nemmeno le prescrizioni di sicurezza contro il Covid. L'esercizio è stato quindi sospeso "per impiego di manodopera in nero" e il titolare è stato multato per 16.800 euro.

A riferirlo è una nota del Comando dei carabinieri per la tutela del lavoro, nucleo Ispettorato del lavoro di Teramo. L'operazione, si legge, è stata portata avanti "al termine di una attività ispettiva effettuata per la corretta applicazione del protocollo di sicurezza Covid-19 sui luoghi di lavoro, nonché sulla verifica dell’osservanza nei confronti del personale
occupato, delle norme di tutela dei rapporti di lavoro e legislazione sociale". L'autolavaggio si trova nella città di Teramo ed è gestito da un cittadino di nazionalità egiziana. Nel corso dei controlli, sono stati trovati all’interno dell’autolavaggio quattro lavoratori, tutti di nazionalità egiziana, senza un regolare contratto di lavoro. "Si è accertato - si legge nella nota - che la ditta individuale non rispettava i contenuti del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure di contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro".

Il nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro ha disposto, oltre che l’immediata chiusura provvisoria dell’attività per 5 giorni "per le gravi violazioni al protocollo di sicurezza Covid riscontrate", anche la sospensione dell’attività imprenditoriale per impiego di manodopera irregolare. Inoltre i militari hanno rilevato che il datore di lavoro, per i quattro operai, non avrebbe  rispettato gli obblighi di sorveglianza sanitaria, informazione e formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. E' stata quindi informata l'autorità giudiziaria e sono scattate complessivamente sanzioni amministrative per un importo di 16.800 euro.